lunedì 11 ottobre 2010

Un nuovo inizio

Il blog ormai ha spento tre candeline, è nato grazie al mio viaggio in giappone quindi grazie ai Radiohead e da lì ha continuato a camminare sulle sue gambette storte senza aver velleità di entrare nell’olimpo dei blog più letti o di ritrovarsi citato da qualche testata nazionale (o locale!)

Insomma non sono una scrittrice professionista e neanche ho mai avuto questo sogno, però alla fine mi diverto un sacco a mettere giù in modo disordinato e senza troppe remore quello che mi passa per la mente e i resoconti dei miei viaggi e quindi quello che sembrava all’inizio un timido tentativo di fermare su carta i ricordi di un paese così lontano e così diverso e che nelle intenzioni avrebbe dovuto morire entro breve tempo si è invece trasformato in un appuntamento quasi settimanale che ormai fa parte della mia vita

Ultimamente però la cosiddetta “piattaforma” del web che mi ha supportato per tutto questo tempo e che non è mai stata particolarmente efficiente ha cominciato a darmi nuovi problemi: foto che non si caricano, lentezza esasperante, e altre amenità si sono aggiunte al fatto che i commenti sono praticamente impossibili e che la grafica non è delle migliori, ecc ecc

Non sto qui a enumerare tutti i difetti di blogpress anche perché un po’ mi ci sono affezionata e mi dispiace lasciarla ma alla fine ho preso la decisione anche perché ho letto commenti terrorizzanti di altri utenti ai quali di punto in bianco è stato chiuso il blog senza alcun motivo e che non sono riusciti a recuperare nulla di anni e anni di post!

Io per non saper né leggere né scrivere mi sono armata di mouse e ho cominciato a copia/incollare tutto il blog dall’inizio alla fine leggiucchiando anche qui e là e ricordando i momenti belli e le sensazioni che questi anni mi hanno regalato
Così in questo giorno di ottobre ho compiuto un viaggio diverso dai soliti che mi vedono trascinare una valigia e imbarcarmi su qualche aereo, un percorso più “spirituale” e meno fisico che però lascia il segno sull’animo al pari di qualsiasi altro viaggio

Quindi questo è l’ultimo post del vecchio blog e il primo del nuovo, che ha lo stesso titolo ma un indirizzo diverso:
(nuovo) diario di viaggio

ciao a tutti!

Pronti con le foto!

C'è chi si ostina a non entrare in facebook sebbene ormai ci sia dentro fino al collo visto che lo taggo un giorno sì e uno anche, c'è chi magari è su facebook ma ci entra poco e mi tocca ogni volta fare percorsi con cartelli segnaletici perchè si vada a vedere le foto, c'è chi invece entra ed esce da facebook come a casa sua ma distrattamente e non vede le novità...insomma per tutti questi/e ecco pronto il post fotografico della serata all'Hilton e il link per l'album corposo su facebook: e poi provate a dire che non sono brava e buona!!! :-D







per vedere tutto l'album cliccate qui! :-)

sabato 9 ottobre 2010

45


Oggi Lennon avrebbe compiuto 70 anni mentre io più modestamente ne faccio 45!

Da qualche giorno i media parlano del compleanno immaginario del beatle che anche se condivide il mio genetliaco non è tra i miei artisti preferiti, forse a causa del famoso (famigerato) matrimonio con la Ono che per quanto si tenda ormai a minimizzare per me resta la causa della rottura del gruppo più importante di tutti i tempi

La coincidenza del compleanno condiviso però quest’anno mi colpisce in modo particolare perché tra poco torno a New York e sicuramente una delle tappe sarà il famoso “Strawberry Fields” cioè il mosaico che ricorda l’artista a pochi passi dall’edificio in cui abitava e davanti al quale fu ucciso (e in cui a quanto pare vive ancora Yoko Ono)…non che sia nulla di speciale, e per me “non-fan” appunto non è che dica molto ma visto che con me ci saranno due neofiti bisogna per forza farci un salto


Le tappe obbligate del viaggio nella grande mela sono tante e non so come faremo a vedere davvero tutto, mi sa che qualcosa toccherà saltarlo a meno di non fare due maratone: quella vera e quella da turisti impazziti che girano come trottole dedicando 20 secondi ad ogni posto, ripartendo a nastro e ritrovandosi alla sera stanchi morti e con una confusione in testa che manco si ricordano in che città si trovano!

Io naturalmente non faccio parte dell’esercito dei tristi viaggiatori inquadrati dalle agenzie sadiche, perchè mi piace dare il giusto tempo ad ogni cosa e gustarmi i luoghi che visito senza stressarmi, manco fossi obbligata a portare a casa il numero maggiore di ricordi per sfruttare al massimo i soldi spesi per la vacanza

Un posto comunque di sicuro lo vedremo anche se non so quanto saremo lucidi per ammirarne la bellezza: Central Park è la meta finale della maratona, ma mi sa che dopo tutte quelle ore passate a correre (gli altri), corricchiare e camminare (io), non saremo così attenti alla bellezza del foliage che proprio in quel periodo è al massimo, ma mi riprometto di farci almeno un’altra capatina magari per mangiare un bell’hot-dog come pranzo, da veri americani!


Ma tornando al compleanno è cominciato benissimo visto che la giornata è stupenda e al risveglio mi sono ritrovata due regali graditissimi, così per continuare la tradizione ecco le foto che mi ritraggono a colazione con i due bei libri che ho già cominciato a leggere che guardacaso parlano di New York e di corsa!

martedì 5 ottobre 2010

La repubblica delle banane

"Le 10 strategie della manipolazione mediatica"
DI NOAM CHOMSKY

1 - La strategia della distrazione
L’elemento principale del controllo sociale è la strategia della distrazione che consiste nel distogliere l’attenzione del pubblico dai problemi importanti e dai cambiamenti decisi dalle élites politiche ed economiche utilizzando la tecnica del diluvio o dell’inondazione di distrazioni continue e di informazioni insignificanti.La strategia della distrazione è anche indispensabile per evitare l’interesse del pubblico verso le conoscenze essenziali nel campo della scienza, dell’economia, della psicologia, della neurobiologia e della cibernetica. “Sviare l’attenzione del pubblico dai veri problemi sociali, tenerla imprigionata da temi senza vera importanza. Tenere il pubblico occupato, occupato, occupato, senza dargli tempo per pensare, sempre di ritorno verso la fattoria come gli altri animali (citato nel testo “Armi silenziose per guerre tranquille”).


2 - Creare il problema e poi offrire la soluzione
Questo metodo è anche chiamato “problema - reazione - soluzione”. Si crea un problema, una “situazione” che produrrà una determinata reazione nel pubblico in modo che sia questa la ragione delle misure che si desiderano far accettare. Ad esempio: lasciare che dilaghi o si intensifichi la violenza urbana, oppure organizzare attentati sanguinosi per fare in modo che sia il pubblico a pretendere le leggi sulla sicurezza e le politiche a discapito delle libertà. Oppure: creare una crisi economica per far accettare come male necessario la diminuzione dei diritti sociali e lo smantellamento dei servizi pubblici.
3 - La strategia della gradualità
Per far accettare una misura inaccettabile, basta applicarla gradualmente, col contagocce, per un po’ di anni consecutivi. Questo è il modo in cui condizioni socioeconomiche radicalmente nuove (neoliberismo) furono imposte negli anni ‘80 e ‘90: uno Stato al minimo, privatizzazioni, precarietà, flessibilità, disoccupazione di massa, salari che non garantivano più redditi dignitosi, tanti cambiamenti che avrebbero provocato una rivoluzione se fossero stati applicati in una sola volta.
4 - La strategia del differire
Un altro modo per far accettare una decisione impopolare è quella di presentarla come “dolorosa e necessaria” guadagnando in quel momento il consenso della gente per un’applicazione futura. E’ più facile accettare un sacrificio futuro di quello immediato. Per prima cosa, perché lo sforzo non deve essere fatto immediatamente. Secondo, perché la gente, la massa, ha sempre la tendenza a sperare ingenuamente che “tutto andrà meglio domani” e che il sacrificio richiesto potrebbe essere evitato. In questo modo si dà più tempo alla gente di abituarsi all’idea del cambiamento e di accettarlo con rassegnazione quando arriverà il momento.
5 - Rivolgersi alla gente come a dei bambini
La maggior parte della pubblicità diretta al grande pubblico usa discorsi, argomenti, personaggi e una intonazione particolarmente infantile, spesso con voce flebile, come se lo spettatore fosse una creatura di pochi anni o un deficiente. Quanto più si cerca di ingannare lo spettatore, tanto più si tende ad usare un tono infantile. Perché? “Se qualcuno si rivolge ad una persona come se questa avesse 12 anni o meno, allora, a causa della suggestionabilità, questa probabilmente tenderà ad una risposta o ad una reazione priva di senso critico come quella di una persona di 12 anni o meno (vedi “Armi silenziose per guerre tranquille”).
6 - Usare l’aspetto emozionale molto più della riflessione
Sfruttare l'emotività è una tecnica classica per provocare un corto circuito dell'analisi razionale e, infine, del senso critico dell'individuo. Inoltre, l'uso del tono emotivo permette di aprire la porta verso l’inconscio per impiantare o iniettare idee, desideri, paure e timori, compulsioni, o per indurre comportamenti….
7 - Mantenere la gente nell’ignoranza e nella mediocrità
Far sì che la gente sia incapace di comprendere le tecniche ed i metodi usati per il suo controllo e la sua schiavitù. “La qualità dell’educazione data alle classi sociali inferiori deve essere la più povera e mediocre possibile, in modo che la distanza creata dall’ignoranza tra le classi inferiori e le classi superiori sia e rimanga impossibile da colmare da parte delle inferiori" (vedi “Armi silenziosi per guerre tranquille”).
8 - Stimolare il pubblico ad essere favorevole alla mediocrità
Spingere il pubblico a ritenere che sia di moda essere stupidi, volgari e ignoranti...
9 - Rafforzare il senso di colpa
Far credere all’individuo di essere esclusivamente lui il responsabile della proprie disgrazie a causa di insufficente intelligenza, capacità o sforzo. In tal modo, anziché ribellarsi contro il sistema economico, l’individuo si auto svaluta e si sente in colpa, cosa che crea a sua volta uno stato di depressione di cui uno degli effetti è l’inibizione ad agire. E senza azione non c’è rivoluzione!
10 - Conoscere la gente meglio di quanto essa si conosca
Negli ultimi 50 anni, i rapidi progressi della scienza hanno creato un crescente divario tra le conoscenze della gente e quelle di cui dispongono e che utilizzano le élites dominanti. Grazie alla biologia, alla neurobiologia e alla psicologia applicata, il “sistema” ha potuto fruire di una conoscenza avanzata dell’essere umano, sia fisicamente che psichicamente. Il sistema è riuscito a conoscere l’individuo comune molto meglio di quanto egli conosca sé stesso. Ciò comporta che, nella maggior parte dei casi, il sistema esercita un più ampio controllo ed un maggior potere sulla gente, ben maggiore di quello che la gente esercita su sé stessa."

Ho letto questo articolo e ho naturalmente subito collegato alcuni dei principi della manipolazione mediatica con lo schifo che ci circonda in questo paese arretrato e smantellato a mano a mano da chi invece dovrebbe guidarlo, in particolar modo mi è tornata subito in mente la vicenda più importante dell’estate appena finita
Finalmente infatti pare che stia andando verso la morte lenta ma definitiva la “notizia” che ha riempito le prime pagine dei giornali e che ha tenuto in sospeso milioni di italiani che non avendo alcun problema contingente giustamente erano molto interessati a sapere di chi è la casa di Montecarlo!

Ora io mi domando e dico se questa non è una cosa da repubblica delle banane, anzi dittatura delle banane! In un paese normale, non dico in quelli molto più avanti di noi ma in un paese normale, con una classe dirigente normale e dei mass-media normali un cosa del genere non sarebbe mai potuta succedere, non si sarebbe mai vista fiorire su giornali, radio e tv per tutta l’estate la telenovela riguardante un affare privato, sicuramente di dubbio gusto e che non fa onore a Fini, ma sempre un affaraccio tra lui, la moglie e il cognato

Macchisenefrega se il cognato abita in una casa che una vecchia fascistona ha regalato al partito ex fascista e che è stata come al solito incamerata nel gioco delle scatole cinesi delle società all’estero per poi finire nelle mani del fratellino semifurbo della mogliettina furba dell’ex fascistone Fini?
Praticamente a nessuno se non agli eventuali eredi della vecchiarda e ai componenti del suo partito, anche se non si sa più qual è


Invece questo tormentone ci ha tormentato per mesi e mesi con scoop su scoop fatti di piantine dell’appartamento, di dichiarazioni di esponenti del governo dello staterello che garantisce l’anonimato a chi fa i giochetti sporchi, addirittura da foto di cucine che sarebbero state comprate dal Fini stesso…manca solo che ci sbattano in prima pagina il cognato che fa i suoi bisogni nel cesso del famoso appartamento monegasco e dopo siamo a posto!


Intanto il paese va a catafascio, gli industriali si incazzano un giorno sì e uno anche per l’immobilità del governo, la disoccupazione cresce e chi più ne ha più ne metta, mentre la nostra classe politica è così penosa che non so neanche se sia meglio che cada sto governo ridicolo perché anche a sinistra non siamo messi molto meglio, la mia unica speranza è che una volta toccato il fondo si ricominci a risalire e non si finisca a scavare!

Speriamo bene, intanto io come già detto evito i tg più che posso in modo da vivere tranquilla e beata senza rodermi il fegato ad ogni piè sospinto, mi faccio una scorpacciata di telefilm e di cartoni come i Simpson e compro il giornale solo nel week end…tanto le notizie le so già!

La corsa invece procede, l’altro giorno mi sono sciroppata circa 12 chilometri a 5 e mezzo, un tempo per me davvero eccezionale che mi ha stupito ma d’altronde un po’ di benzina nelle gambe in tutti questi anni di corsette ce l’avrò pure messa…salvo ritrovarmi poi nella prossima uscita spompata e morta dopo mezz’ora!!! :-D

martedì 28 settembre 2010

Settembre


Per fortuna le previsioni del week end erano completamente sballate e così invece di due giorni di pioggia torrenziale abbiamo avuto due splendide giornate settembrine che ci hanno scaldato il cuoricino e riempito gli occhi di sole e di azzurro
E con il sole che si fa, ci si chiude in casa a fare le talpe? Giammai! Si esce a si fa tesoro di questi ultimi fuochi che poi non si sa quando ci sarà ancora la possibilità di rilassarsi all’aria aperta


E così ho fatto, uscendo con gli amici a biciclettare il sabato (dopo una dura mattinata di lavoro) e a camminare la domenica, con una corsetta nel pomeriggio tanto per non mollare del tutto gli allenamenti visto che manca davvero poco alla maratona del secolo!
E com’è andata? Da cani! Il mio amico superallenato Massimo mi ha trascinato a correre nel mio solito percorso (casa-diga di San Nicoletto-casa) ma ad una velocità che io di solito tocco solo nelle ripetute o nei miei sogni più arditi!

Lui dice che all’inizio ero io a tirare troppo, probabilmente per un attacco di follia incosciente, poi io volevo fermarmi ma lui mi spronava e quindi mi sono trascinata sui gomiti fino alla fine mettendo in cassaforte il mio miglior tempo di sempre: quasi 10 minuti in meno rispetto ai miei soliti tempi!!!
Insomma ero decisamente scoppiata, senza più gambe e senza fiato (e accaldata oltre i limiti dal sole settembrino!) ma almeno posso raccontare ai nipotini che un giorno ho fatto il percorso casa-diga di San Nicoletto-casa in soli 44 minuti!


L’evento clou del fine settimana però è stata la partita del nipotino Marco che per la prima volta ha disputato un incontro di calcio, se si escludono le partitine di quando era piccolo in cui uno stuolo di bambini correva dietro alla palla senza tregua e senza altro scopo se non quello di divertirsi!
Anch’io mi divertivo un sacco a vedere questo sciame di pulcini che barcollavano da una parte all’altra del campo senza concludere nulla, se non in qualche fortuito caso in cui fatalmente il pallone rotolava pigramente in rete con grande giubilo da parte di tutti i minigiocatori e dei parenti


Ora però il nipotino è diventato più grande e il calcio lo appassiona alquanto così vincendo la sua proverbiale pigrizia si è iscritto ad una scuola di calcio molto seria in cui le sue potenzialità sono state subito notate e così il pargolo ha esordito in squadra sin dal primo giorno
A suo favore gioca anche un fisico decisamente imponente (era il più alto in campo: a 16 anni è già più di 1,80!) ma non solo, una certa predisposizione per i giochi di squadra io l’avevo subodorata già nei primi approcci allo sport, e ancora adesso in effetti se la cava bene nei passaggi e nella visione del gioco, certo c’è da lavorare per sgrezzare il giovine ma penso che se ci si mette d’impegno può arrivare a fare bella figura in uno sport che in Italia è anche troppo esaltato


Mah, vedremo, per ora io mi diverto a vedere le partite e ad incitare i giovani giocatori che si barcamenano con impegno e passione sincera tra schemi di gioco e passaggi alle punte, e torno con la memoria a quei tempi in cui li applaudivo mentre trotterellavano gioiosamente rincorrendo il pallone con beata incoscienza…ogni stagione ha le sue piccole gioie

giovedì 23 settembre 2010

Test di ammissione

Finalmente un paio di giorni di riposo: è praticamente dalle ferie di agosto che non mi fermo, a parte le domeniche e sporadici sabati visto che al lavoro siamo un po’ sotto torchio con la carenza di personale
Vabbè, nulla di eclatante, per puro caso mi sono tornate sott’occhio le agende di qualche anno fa quando lavoravo ancora in reparto e ogni tanto mi sfogavo per le rogne che capitavano al lavoro e non mi pare vero di essere sopravvissuta ad un periodo così nero e a giornate lavorative in cui andavo avanti senza tregua per otto ore filate e non riuscivo manco a fare pipì!

Basta, per fortuna tutto cambia, come dice Nina Simone nella bellissima canzone, e io per fortuna amo i cambiamenti sennò a quest’ora sarei ancora al bar del S.Camillo a farmi il culo con un orario di merda e con scarsi guadagni, per non parlare della gratificazione: pari a zero!!!

Apppproposito di cambiare proprio oggi mi sono iscritta al corso universitario per diventare caposala, anche se in questo caso non sono particolarmente convinta comunque è una cosa che s’ha da fare e quindi ci buttiamo, poi come va va…può anche darsi che non superi neanche il test di selezione visto che ho dato un’occhiata ai quiz che girano in rete e le domande sono a dir poco astruse; hai visto mai che mi tocca comprare qualche libro ad hoc?


Un esempio dei test? Pronti:

Giorgio è una persona atletica; le persone alte sono tutte atletiche; le persone alte sono magre. Ne consegue che:
a) una persona se è alta, è magra e atletica
b) una persona se è magra, è alta e atletica
c) una persona se è atletica, è alta e magra
d) Giorgio è alto
e) Giorgio è magro

Una palla elastica dopo ogni rimbalzo giunge a 1/3 dell’altezza precedente. Se dopo 3
rimbalzi supera di poco i 50 cm da quale altezza è stata fatta cadere:
a) da circa 14 metri
b) da circa 4,5 metri
c) da circa 9 metri
d) da circa 20metri
e) da circa 3,5 metri

Indicare il termine non congruo rispetto agli altri:
a) dolcemente
b) pertinente
c) veemente
d) diligente
e) innocente


Indicare per quale motivo importanti polimeri biologici come glicogeno, amido, cellulosa non possono avere funzione informativa perché:
a) Sono omopolimeri
b) Non hanno dimensioni sufficienti a contenere l’informazione
c) Non sono localizzati nel nucleo
d) Non sono presenti in tutte le unità biologiche
e) Non hanno la capacità di auto-duplicarsi

L’anticodone è:
a) Una sequenza di tre nucleotidi nel tRNA
b) Una sequenza di tre nucleotidi nel mRNA
c) Una sequenza di tre nucleotidi nel rRNA
d) Il segnale di inizio nella trascrizione
e) Il segnale di terminazione nella sintesi proteica

Quale delle seguenti affermazioni vale tanto per i Procarioti che per gli Eucarioti:
a) Contengono ribosomi
b) Dispongono di pareti cellulari costituite da peptidoglicano
c) Contengono organuli delimitati da membrane
d) Contengono strutture nucleari vere e proprie
e) Esistono solo nel mondo vegetale

Di un gruppo di amiche sappiamo che tutte sono maggiorenni, che almeno una non è coniugata ed infine che nessuna laureata è nubile. Possiamo dedurre da tali informazioni che:
a) almeno una maggiorenne è nubile
b) almeno una maggiorenne è coniugata
c) nessuna maggiorenne è coniugata
d) almeno una coniugata non è maggiorenne
e) tutte le sposate sono laureate

Quale delle seguenti reazioni è bilanciata correttamente?
a) 2K + 2H2O . 2KOH + H2
b) Cl2O5 + 2H2O . 2HClO3
c) N2 + 2H2 . 2NH3
d) CH4 + 3O2 . CO2 + 2H2O
e) 3SO2 + 2O2 . 3SO3

Qual è la massa in grammi (approssimativa) di 1 mole di H2O?
a) 18
b) 3
c) 10
d) 1
e) 20

Una sostanza in soluzione acquosa si comporta come una base di Brønsted-Lowry quando:
a) acquista ioni idrogeno
b) cede ioni idrogeno
c) cede elettroni
d) acquista elettroni
e) si dissocia nei suoi elementi di base



Insomma non c’è molto da ridere, mi sa che se le domandine (ine per modo di dire) sono di questo tenore userò il mio metodo collaudato dell'"ambarabacicìcocò" che tante soddisfazioni mi ha dato in passato...o seguo il consiglio della vignetta!!! :-D
Vabbè, speriamo bene



Per rifarvi le orecchiette ascoltatevi
la meravigliosa canzone cantata dalla mitica Nina

martedì 14 settembre 2010

Mostra 2

La mostra è andata e non è stata delle migliori, non perché non siamo riuscite a vedere film visto che ogni sera ci siamo gustate/sorbite un film mostrifero, ma perché la qualità delle opere in concorso era decisamente bassa per i miei gusti nonché alquanto virante al triste-depressivo!

Non che io voglia sempre ridere e divertirmi al cinema, basti pensare che uno dei miei film preferiti se non il preferito è “Il cacciatore” che di certo non è il carnevale di Rio, ma perché se un film deve essere triste e serio come sua unica prerogativa senza portare altro al proprio mulino per me se ne può stare tranquillamente al cinema senza che mi smuova neanche di un centimetro per vederlo!


Gli italiani si sono distinti per lungaggine (“Noi credevamo” che è anche apprezzabile ma dura tre ore e mezza, sì, tre ore e mezza!!!), per l’inanità e il dilettantismo (“La passione”), per la tristezza anche giustificata ma inutile e senza voli in grado di portare l’opera a livelli superiori di un film da mezza classifica (“La solitudine dei numeri primi”)

Non ho visto “la pecora nera” di Celestini che mi dicono sia un buon film ma anche qui nulla di particolarmente eccelso, da lui però ci si poteva aspettare un’opera interlocutoria visto che è il suo primo passo nella settima arte, da altri registi più sgamati mi sarei aspettata qualcosa di più


“La passione” di Mazzacurati in particolare mi ha deluso, forse anche perché l’ho vista subito dopo il film francese “Potiche” con la premiata coppia Denevue e Depardieu che facevano scintille per l’ora e mezza della commedia “old style”
Purtroppo mai come in questo caso ho notato la differenza tra una cinematografia in cui oltre alla passione (già) per la settima arte si mettono in campo anche competenze e professionalità in grado di sfornare prodotti di classe e non raffazzonati alla bell'e meglio…sicuramente il budget non era lo stesso, per carità, sicuramente anche lo stile è diverso ma non riesco mai a capire perchè in Italia a parte qualche eccezione non riusciamo a creare film di qualità che non facciano ricordare i filmini delle vacanze!
Vabbè, lo sfogo mi è sgorgato dal cuore perchè Mazzacurati mi piace e soffro a vederlo lisciare così una occasione


Altri film da segnalare in positivo sicuramente i cinesi “Reign of assassins” di John Woo (leone d’oro alla carriera) e Chao-Bin Su e “Detective Dee and the mystery of the phantom flame” di Tsui Hark, due filmoni di kung fu e di tutto ciò che gli gira intorno che sono belli pregni di azione e colpi di scena nonché una vera gioia per gli occhi soprattutto nel secondo caso


Anche “The town” di Ben Affleck mi ha piacevolmente sorpreso perché non ho mai amato particolarmente questo attore che trovo carino ma rigido come un baccalà, mentre come regista ha della stoffa, anzi alla fine si scopre che è più bravo da regista che da attore, infatti in questo film recita come al solito con un manico di scopa infilato nel didietro (ma ha degli addominali da urlo, peccato che si intravedono solo in una scena!) e con la solita facies parkinsoniana ma si destreggia con grande abilità nella direzione degli attori e nella conduzione delle scene d'azione riuscendo a mantenere alta la tensione
Anche se il film dura 2 ore non ci si annoia mai, il tutto nonostante la storia sia tirata per i capelli e alquanto saccheggiata, insomma non certo un capolavoro ma un buon prodotto, con attori tutti molto bravi…a parte il protagonista! :-D


Il film che ha vinto il leone d’oro cioè “Somewhere” della Coppola è un caso a parte perché stranamente mi è piaciuto molto nonostante faccia parte della categoria “film lenti lenti lenti lenti lenti…” e io di norma li vedo come il fumo negli occhi ma ripeto questo non mi è dispiaciuto affatto…mia sorella dice che è perché il protagonista è un figo biondo e con gli occhi chiari e forse ha ragione ma non credo che stia tutto lì, comunque non mi so dare una risposta e anche se non posso certo consigliarlo mi rimane un bel ricordo
La sala invece al termine ha rumoreggiato delusissima così come i giornalisti e compagnia cantante all’annuncio della vincita con neanche tanto velate accuse di favoritismi al presidente di giuria Tarantino che è l’ex fidanzato della Coppola!

Premi principali:
Leone d’Argento per la migliore regia a:
Álex de la Iglesia per il film “Balada triste de trompeta”

Premio Speciale della Giuria a:
“Essential Killing” di Jerzy Skolimowski

Coppa Volpi per la migliore interpretazione maschile a:
Vincent Gallo nel film “Essential Killing” di Jerzy Skolimowski

Coppa Volpi per la migliore interpretazione femminile a:
Ariane Labed nel film “Attenberg” di Athina Rachel Tsangari

Premio Marcello Mastroianni a un giovane attore o attrice emergente a:
Mila Kunis nel film “Black Swan” di Darren Aronofsky

Di questi ho visto solo l’ultimo e non posso che parlarne male, inoltre non ritengo ben aggiudicato il premio alla Kunis che è bella e sexy ma ne deve mangiare di pastasciutta!

Per quest’anno direi che si può chiudere qui, ho visto un altro paio di film ma per ora basta, è tardi e si tratta di opere che in Italia non passeranno manco tra cent’anni, quindi saluti dalla mostra e come da tradizione dopo la mostra comincia l’autunno, anche se solo sulla carta visto che il sole picchia sempre…e così io non corro come al solito! :-)

mercoledì 1 settembre 2010

Mostra

Non c'è tempo, è tardi, non posso fermarmi!
Oggi inizia la mostra e quindi è probabile che non scriva più neanche una virgola per una decina di giorni visto che il lavoro di visionare tutti i film possibili e immaginabili richiede tempo e dedizione: è un duro lavoro ma qualcuno deve pur farlo! :-)

Stasera intanto si comincia con "Black swan" di Aronofsky che è famoso per fare film bellissimi ("The wrestler") e boiate pazzesche ("The fountain"): per questo ultimo lavoro si sono già sprecate le stroncature...speriamo bene!!!

Alla prossima :-)

ps: sono riuscita finalmente a scaricare le prime foto della mia nuova macchinetta che sono su fb e riguardano la peociata 2

lunedì 23 agosto 2010

Religione e potere

Molti blogger lo fanno, chi più chi meno limpidamente (cioè citando le fonti o sbattendosene e vestendosi allegramente con le penne del pavone), ma stavolta anch'io posto un pezzo non mio perchè non avrei mai potuto fare di meglio

Zucconi è un giornalista che mi piace abbastanza perchè è intelligente e ironico ma purtroppo spesso inquina con la "furbetteria" i suoi articoli, elargendo a piene mani tutti gli escamotage utili a rendere un pezzo divertente e caustico perdendo di vista magari l'onestà intellettuale


Questo articolo però mi piace molto ed esprime perfettamente quello che avrei voluto dire io appena letta la notizia e visto e considerato che io non avrei saputo in mille anni scriverlo meglio mi impigrisco e uso il famigerato copia/incolla:

Il Dio di Barack Obama
la preghiera del presidente

La religiosità di Barack Obama è stata finora usata contro di lui: troppo tiepida, dicono i repubblicani. E il 19 per cento degli americani sospetta che sia musulmano. Così adesso il suo staff corre ai ripari, cercando di presentare l'immagine di un uomo più devoto
di VITTORIO ZUCCONI

WASHINGTON - La voce professionale della centralinista della Casa Bianca scosse il reverendo Joel Hunter dalle devote meditazioni nella sua chiesa in Florida con la richiesta imperiosa di restare in linea e l'annuncio raggelante che il presidente degli Stati Uniti lo stava cercando dall'alto dei cieli, dai 15 mila metri di quota dove incrocia l'Air Force One, ben al di sopra del traffico commerciale.

Barack Hussein Obama aveva urgente bisogno di parlare con un pastore d'anime, con un uomo di Dio. "Hi, salve, Joel - risuonò la voce baritonale e pastosamente inconfondibile del capo della nazione - oggi è il giorno del mio compleanno, il 4 agosto, e sono qui da solo come un cane, un po' depresso senza la moglie che è in vacanza e le figlie al campeggio estivo. Avrei voglia di pregare sull'anno passato, sui miei errori, su quello che ci attende in autunno, le dispiace?".

Al reverendo Hunter, suo vecchio amico, cappellano di fatto del Partito democratico i cui congressi ha benedetto, non poteva dispiacere. Con automatica premura, si lanciò immediatamente nel Padre nostro. Di questo piccolo episodio probabilmente autentico, almeno come autentici sono gli episodi che dagli uffici stampa dei governi sgocciolano sui giornali, non avremmo mai saputo niente se questa estate di tormenti politici, lapidazioni economiche e spinosi sondaggi che vedono crescere il numero di americani fuori di testa che sospettano Barack Hussein di essere musulmano (19 per cento, un po' più di quelli persuasi che Elvis sia ancora vivo) non avesse prodotto quel miracolo che la politica americana sforna a intervalli regolari, e sempre quando le vele dei suoi leader si sgonfiano o sbattono contro tempeste brutali: il ritorno di Dio alla Casa Bianca.


La telefonata-confessione di Obama dalla solitudine del mastodonte alato al pastore protestante preferito (e poi anche ad altri due, tanto per stare nel sicuro) non ha raggiunto la deliziosa ipocrisia dei pastori protestanti, sacerdoti cattolici, rabbini, imam, spiritualisti New Age convocati a plotoni dal contrito, perché scoperto, Bill Clinton sul luogo dei suoi peccati carnali per penitenza dopo il piacere nello Studio ovale. Ma la riscoperta di Dio compiuta da Obama è un indice di difficoltà politiche più eloquente e sicuro di cento editoriali e di ogni listino di Borsa.

Il Dio della Casa Bianca è ormai da quasi due secoli e mezzo un ospite insieme permanente e precario, è un fantasma nel guardaroba che gli inqulini evocano o rinchiudono secondo convizioni personali che tendono a coincidere con le loro fortune politiche o ad alimentarle. Dalla fondazione della Repubblica, affidata a un gruppo di fieri e convinti massoni che alludevano a divinità ben lontane dalle visioni dei papi di Roma, degli arcivescovi di Canterbury o dei riformati luterani, Dio, per ora soltanto nell'edizione rigorosamente dopo Cristo, non è mai del tutto mancato nei governi di una nazione che si proclama la più cristiana del mondo (Stato del Vaticano escluso per dimensioni). Ma se per un Lincoln, che impose la scritta "In God we trust", in Dio confidiamo, sulle monetine da un centesimo, per un Kennedy che da bravo cattolico credeva profondamente nei preti preferibilmente porporati, per un Bush (quello giovane) ribattezzato e rinato nell'acqua del Giordano dopo troppe immersioni nel Bourbon, per un Carter insegnante di dottrina, il dono della fede sembrava sincero, la conversione di Barack Obama lascia qualche retrogusto di scetticismo.

Non si tratta naturalmente di dare credenza alla false biografie popolarissime nelle discariche indifferenziate di Internet, dove il suo essere un musulmano nero, soprattutto nero, è un dogma per i fanatici. Falsa e definitivamente screditata è anche la sua frequentazione di madrasse gestite dai fanatici islamisti wahabiti a Giakarta, dove visse bambino con la madre risposata con un indonesiano, una panzana ripetuta come prova della sua infamia, nonostante le incavolatissime smentite del preside della sua scuola elementare pubblica ripetute a chiunque lo abbia intervistato, per dire che nel suo istituto si fa storia di tutte le religioni, Islam incluso, ma nessun indottrinamento. E persino il padre, che lo scaricò infante a due anni per tornarsene in Kenya, risulta essere stato un musulmano per nascita, come indica quel nome di mezzo Hussein, ma morto ateo, come la mamma, che detestava tutte le religioni organizzate e, scrisse Obama stesso, "i panni e gli orpelli dietro i quali i preti nascondono il proprio potere e la propria ipocrisia".

La confessione protestante alla quale Obama, divenuto adulto, aderì è la Chiesa Unitaria di Cristo, la United Church of Christ, conosciuta per la moderazione e la ecumenicità del proprio milione di fedeli americani, più attenta all'apostolato sociale che al misticismo. Il suo avvicinamento ai ben più focosi templi battisti, divenuto inevitabile quando cominciò a fare servizio sociale nella Chicago nera, fu dettato dalla semplice realtà delle chiese come centro di aggregazione e di influenza nella comunità di colore. Un avvicinamento che gli procurò soltanto guai, con la amicizia per un revedendo afroamericano, Jeremiah Wright, esagitato predicatore e militante della "negritudine" rancorosa. Ma quando vinse e stravinse le elezioni del 2008, traslocando nella Casa del potere bianco, gli Obama, padre, madre e figlie, scelsero di evitare le funzioni domenicali, con la scusa di non voler stravolgere le vita dei fedeli con l'invadenza dell'apparato di sicurezza. Le ragazzine, Sasha e Malia, sono state iscritte in un liceo nominalmente quacchero, ma più noto per l'eccellenza accademica e per la forte rappresentativa femminile di soccer, di calcio, e di lacrosse che per l'apostolato.

Nonostante le proclamazioni di "grande nazione cristiana", ripetute con enfasi angosciata e un po' truculenta soprattutto dopo il trauma del 9/11, questo garbato distacco fra il capo dello Stato e la religione organizzata è sempre stato più la norma che l'eccezione. Senza arrivare all'estremo di Theodore Roosevelt, che avrebbe voluto togliere dalle monete anche quel riferimento a Dio che considerava un doppo sacrilegio, per Dio associato ai quattrini e per la zecca associata a Dio, la fede cristiana dei presidenti nel XX secolo è sempre apparsa più un tributo al perbenismo da vestitino della domenica e alla generica moralità mosaica che un afflato irresistibile dell'anima.


Roosevelt, il cugino di Ted, aveva troppi problemi di mobilità da paralisi infantile, polio, alle gambe, per amare inginocchiatoi e riti. Eisenhower, cresciuto come testimone di Geova dalla madre, si rifugiò maturando nel piu mite ed elitario grembo dei presbiteriani. Per quasi due decenni, dal 1960 al 1976, il rapporto fra un presidente e Dio fu definito dal grande discorso di John Kennedy all'Università Rice di Houston, quando mise fine ai sospetti che lui, cattolico, avrebbe obbedito più alla curia romana che alla Costituzione, ricordando che la religione va "chiusa tra parentesi quadre" ed esclusa nel giudicare un candidato.

Dovette irrompere Nixon, quacchero di formazione ma grandissimo devoto del potere e della politica, per riportare il penitenziere nazionale bigotto, Jimmy Carter, a ostentare la propria vocazione come riscatto nazionale dopo il torvo e scandaloso Dick. Carter, catechista di bambini nella natia Georgia, diacono e sacrestano, pagò questo accanito misticismo quando ammise non soltanto di avere libidinosamente sfogliato Playboy, ma di avere avuto un pericoloso incontro con un coniglio mannaro gigantesco negli acquitrini della Georgia. Un'apparizione che rischiò di screditare secoli di mistiche visioni e di messaggeri celesti, mai fino ad allora incarnati in roditori ciclopici.

Il furbissimo Reagan, che nella poco virtuosa Hollywood aveva appreso l'arte di recitare, faceva grande e retorico uso di citazioni bibliche - come l'America "luminosa città sulla collina" pescata direttamente dal discorso di Gesù sul "sale e la luce" nel Vangelo secondo Matteo - e arruolava volentieri Dio nelle orazioni funebri: "Gli astronauti del Challenger hanno oggi toccato il volto di Dio", morendo inceneriti. Ma soltanto nell'estrema vecchiezza annebbiata dall'Alzheimer lo si vide al braccio della fedele Nancy nelle chiese di Bel Air, sopra Hollywood.
Si dovette arrivare a Bush il Giovane per ascoltare un presidente dire, nel discorso più alto dell'anno, quello sullo stato dell'Unione, che lui seguiva le disposizioni di Dio andando a bombardare l'Iraq e che Gesù era il "mio filosofo preferito", un'investitura culturale importante, ma probabilmente un po' riduttiva per il Creatore del cielo e della Terra.

Ma Bush doveva radunare attorno a sé le armate angeliche dell'elettorato cristiano fondamentalista, come gli aveva consigliato il cinico e scarsamente pio Karl Rove, un elettorato che esige quel tributo ai valori conclamati e alla giaculatorie rassicuranti che Obama, neppure telefonando a migliaia di predicatori e uomini di Chiesa, potrà mai garantire. Dice, e fa dire, le orazioni della sera alle figlie. Ci fa sapere che prega sovente, nei momenti privatissimi, magari accendendosi una di quelle sigarette dalle quali non riesce del tutto a svezzarsi. E quando la dispensa del favore pubblico si svuota scatta, come nelle nostre nonne che cinicamente ricordavano di "pregare Gesù quando non ce n'è più", il bisogno di aprire il guardaroba. E invitare ad uscirne quel Dio paziente che aspetta la chiamata dei superbi che credevano di poter fare a meno del Suo aiutino.

giovedì 19 agosto 2010

Studentessa lavoratrice

Ferie finite, eh già, il tempo vola quando ci si diverte e arriva presto il momento del ritorno all’ovile-reparto
Per fortuna abitare qui mi consente di stiracchiare le ferie anche quando lavoro visto che appena arrivo a casa mi metto il costume e mi fiondo in spiaggia (o in diga) alla velocità della luce in modo da sfruttare al massimo la mia lidensità

Il periodo ferragostano fancazzista vacanziero però non mi evita di pensare anche al lavoro in modo serio e visto e considerato che a breve il mio beneamato caposala ci lascerà perché approfitterà della meritata pensione pare proprio che la prescelta per farne le veci sarò io!
Non c’è niente di sicuro, per carità, non si sa nulla, non c’è nulla di scritto e neanche di parlato con il primario ma pare proprio che andando per esclusione mi toccherà proprio prendermi questa responsabilità

Non sono molto entusiasta della probabile novità perché se c’è una cosa che ho sempre evitato sono gli spaccamenti aggiuntivi durante e fuori dell’orario di lavoro e il caposalato è un enorme spaccamento di scatole, d’altra parte un po’ sono attratta da una posizione in cui posso sicuramente dare sfogo al mio blando rompiballismo!
Non sto dicendo che appena salirò sullo scranno comincerò a tediare i miei ex-colleghi ora sottoposti con angherie di vario tipo, di norma anzi io sono molto democratica e accomodante, molto più di quanto non sembri...il mio ideale di infermiera infatti è la scassamaroni sadica di "Qualcuno volò sul nido del cuculo"! :-)


E' probabile a parte gli scherzi che mi riprometta di sistemare due o tre cosine che riguardano l’organizzazione del lavoro e che mi rotellano nel cervellino già da un po’…comunque come dicevo vedremo come girerà la ruota

Nel frattempo mi sto attivando per conseguire il master in “Coordinamento delle professioni sanitarie”, una palla mostruosa che non ho nessuna voglia di intraprendere ma che in pratica sono obbligata a fare
Io che non avevo nessuna voglia di fare l’università mi ritrovo ad essere in possesso di una laurea (delle patatine ma sempre una laurea) e ora a fare anche il salto del master: ma chi l’avrebbe detto?


La filosofia che mi ha portato a tutto questo è quella che mi accompagna da quando ho l’uso della ragione e cioè del “prendi e metti in saccoccia”
Si tratta di una filosofia che non mi ha mai lasciato in braghe di tela, ma anzi mi consente di superare ostacoli imprevisti e di affrontare le nuove sfide con qualche freccia all’arco

Anche in questo caso la mia designazione a caposala ff (facente funzioni, che bella terminologia!) è dovuta non solo al fatto che sono brava bella e simpatica, ma anche alla mia laurea delle patatine già nominata che consente di sbaragliare i potenziali avversari sprovvisti di foglio di carta!
In questo caso i potenziali avversari non ci sono proprio, anzi mi dicono di sorbirmi il malloppo delle rogne caposalesche, ma comunque diciamo che per legge io sarei in effetti l’unica in possesso dei requisiti, e tutto per una laurea fatta proprio con la mia solita massima “prendi e metti in saccoccia”

Stavolta pare che il master non sarà una passeggiata come la scorsa volta, qua si tratta di un corso un po’ più serio, ma non troppo: anche qui si radunano frotte di infermieri che magari hanno un diploma di 30 anni fa e che sono obbligati dalla direzione sanitaria a frequentare l’università, quindi gli atenei si adeguano e sfornano corsi un po’ discutibili e soprattutto on line


Io credo proprio che mi accoderò alla schiera di infermieri che si imbruttiscono davanti al pc per un po’ di mesi in modo da poter poi sfoggiare la mia seconda laurea delle patatine che prontamente metterò in saccoccia: magari può darsi che non serva questa volta ma nella vita mai dire mai!

mercoledì 11 agosto 2010

Ferie casalinghe


Le ferie casalinghe stanno trascorrendo e per me sono un’esperienza strana visto che erano anni e annorum che non passavo un periodo di ferie estive così lungo a casetta
Per fortuna abito a due passi dal mare così anche se non mi posso muovere non mi lamento neanche un po’, anzi devo riconoscere che le ferie mollacciose non sono male ogni tanto

Mi manca un po’ l’aeroporto e la scoperta di luoghi lontani (ma anche la riscoperta di luoghi vicini, va bene tutto!) ma anche cazzeggiare in giro per il Lido non è poi così male, specie se non c’è alcuna scadenza oraria da tenere a mente
E visto che come già detto mille volte a me piace il mare e lo spaparanzamento conseguente mi sto applicando con serietà alla mia specialità e sto diventando abbronzatissima come la canzone omonima tanto che l’altro giorno una amica mi ha detto che sono “troppo nera”!


In realtà non divento un carboncino come certi connazionali che si possono scambiare tranquillamente per africani, ma faccio del mio meglio per non restare bianchiccia effetto malatina e con questo sole non ci vuole molto!

Le previsioni però danno brutto ma proprio brutto per i prossimi giorni e mi sa che la tintarella se ne andrà un po’ in soffitta: poco male, vorrà dire che finalmente rimetterò le scarpette da corsa e ricomincerò a sbuffare sulla battigia resa deserta dalla pioggia…la mia condizione ideale

Intanto però mi godo la meraviglia del blu del mare e il suono delle onde, i voli dei gabbiani a pesca e quelli dei cormorani nel rientro serale (verso chissà dove), le barche dei pescatori che tornano con le reti a bordo e il suono della sirena al passaggio delle navi…la diga è un bel posto dove passare le vacanze!

venerdì 6 agosto 2010

Pfalzen


Non volevo andare in montagna, per me la montagna è un posto lontano, freddo (non fresco come piace a me, freddo!), scomodo, lontano (l’ho già detto? vabbè)
Insomma non posso dire di essere una grande estimatrice dei monti, preferisco di gran lunga i mari, come da italica manìa e non ritengo le cime innevate o pratose questo mitico luogo di pace e tranquillità nonché di immersione nella natura senza l’assillo della folla

Di eremiti spersi in mezzo ai monti non se ne trovano più, le ferrate sono autostrade in cui le compagini di vacanzieri “mordi e fuggi” ti sorpassano a destra mettendo la freccia, arrivi in cima al monte dopo una scammellata non da poco e ti trovi alle prese con un rave party tra cartacce e rifiuti

Magari esagero un pochino ma non sono così lontana dal vero: le mie ultime uscite “serie” che mi vedevano bardata con l’imbrago e il caschetto, appesa per i moschettoni a tenermi in bilico su cengie e mini-sentieri di roccia sono incasellate nei ricordi personali in un turbinìo vociante di miriadi di persone che fatalità avevano scelto lo stesso percorso, e perfino nell’unica (e credo ultima!) ascensione vera e propria ho davvero dovuto subire alcuni sorpassi da parte di cordate più allenate e svelte, nonché le rimostranze dal mio capo-cordata che non voleva subire lo smacco: davvero una situazione idilliaca di comunione con l’universo e con l’umanità!

Non so se sono state queste ultime esperienze a farmi mollare definitivamente le mie velleità montanare, più probabilmente mi sono resa conto che non era proprio uno sport per me: troppo freddo, troppa fatica e ,non ultima, troppa folla
Io amo invece la solitudine (senza esagerare) e trovo più appagante starmene in diga a crogiolarmi al sole spaparanzata sull’asciugamano in compagnia solo dei gabbiani e di qualche pantegana che non dover faticare in maniera assurda per lo scarso premio di una visuale magari oscurata dalle nuvole e soprattutto avvelenata dalla vicinanza di vacanzieri caciaroni e volgarotti

Le cime di un tempo non esistono più, il turismo di massa ha appiattito in un unico magma insulso le folle marine e quelle montanare: le stesse macchiette del galletto a caccia di galline, della squinzia in bella mostra, dei ridanciani e chiassosi grupponi di turisti intruppati nel gruppo organizzato…e via scendendo nella scala dell’umano

Un po’ snob, lo so, ma in effetti sotto la mia scorza di caciarona e volgarotta batte un cuore di single solitaria alla ricerca di luoghi dell’anima senza il fastidio di altri esemplari della stessa specie, e il mio masso in diga è uno dei luoghi in cui le mie aspirazioni non sono disattese, e dove posso contemplare la natura e il mondo attorno a me rigenerando il fisico e lo spirito


Insomma non volevo andare in montagna ma alla fine mi sono fatta convincere dalla mia amica che già da un po’ mi invitava nella sua casetta in mezzo ai monti dell’Alto Adige (o Sud Tirolo, a seconda del punto di vista) e ho ceduto per una minivacanza di 4 giorni
Per fortuna il tempo è stato meraviglioso perché a parte qualche nuvoletta e un temporale breve, ma soprattutto notturno, non abbiamo avuto nessun problema di acqua o freddo, anzi il sole picchiava e ci faceva sudare come al mare!

Le passeggiate si sono risolte per lo più con delle belle biciclettate e una salita in seggiovia più discesa a piedini perché con noi c’era pure una bimba di 4 anni che alla fine però se tanto mi dà tanto mi diventa una scalatrice professionista!

I 4 giorni sono volati all’insegna delle pedalate e dell’abbuffo, così devo dire che mi sono divertita un sacco, grazie soprattutto ai compagni di viaggio che sono delle persone fantastiche e senza alcuna velleità competitiva che trovo insopportabile in certi contesti: siamo in ferie, mica in gara!


Così tra una biciclettata e uno spritz, una radler (birra più limonata: una scoperta di questa vacanza!), e una camminata mi sono volate via le ore di questo nuovo approccio alle montagne e se non posso non ammettere che mi sono trovata benissimo e che i paesaggi erano davvero mozzafiato, poi torno ancora a ribadire che la mia vacanza ideale è un’altra…ma non si sa mai nella vita!

foto? sempre là su facebook! :-)

domenica 25 luglio 2010

Post estivo

Arrivo al computer dopo una giornata bella e piena di sole e mare che arriva dopo una serata passata ad inseguire i musicisti ed i cantanti per il Canal Grande che eseguivano antiche musiche veneziane e che non siamo mai riusciti ad acchiappare, e dopo una giornata in diga a 40° all’ombra che è finita con un temporale/tromba d’aria paurosamente potente (e io come da tradizione mi ci sono trovata in mezzo con la mia macchinetta!!!)

Oggi invece anche se minacciava pioggia sin dal mattino il tempo ha retto e ci siamo potuti gustare una meravigliosa giornata in un’atmosfera scozzese per la nitidezza del panorama e per le nuvole rincorrenti su nel cielo blu, mentre scrosci di piogge lontane coloravano di indaco l’orizzonte
Erano anni che non passavo un intero giorno in spiaggia (e diga) e mi è piaciuto molto, anche perché la compagnia era fantastica!

Le foto sono tante tante tante e il computer stasera è particolarmente lento lento lento, quindi stavolta faccio un post alquanto veloce e vi scodello un bel link per fb:
foto a nastro!

Goodnight :-)

lunedì 19 luglio 2010

Redentor


Il Redentore è la festa più caratteristica di Venezia, insieme alla Salute, solo che mentre per la Salute di norma fa freddo e magari ghe xe anca el caligo, per il Redentore al massimo vien un temporal…come capita spesso!

Così la festa del redentor vista la stagione è molto meno religiosa e molto più pagana dell’altra, con la sua tradizione di gita in barca fino al bacino di S.Marco e mangiatona dei piatti tradizionali nonché festòn in spiaggia o ai murazzi e comunque bagno al lido all’alba come da tradizione per il gran finale

Il mio redentore di quest’anno appartiene alla categoria “paghemo e magnemo” che ultimamente mi vede fra i suoi appassionati promotori perché in questo periodo non ho tanta voglia di spignattare, tornerà, tornerà, ma per ora godiamoci le cenette pronte in tavola che possono essere eccellenti come questa, oltre che divertenti e rilassanti!


Ormai anche questa festa tipica veneziana è stata “inquinata” da una miriade di turisti che con i famigerati barconi si godono i fuochi e lo spettacolo pittoresco delle miriadi di barche in uno scenario ineguagliabile, ma permane lo zoccolo duro dei veneziani (ma anche dei ciosoti!) che continuano a decorare i barchini con le fronde e a cucinare tutto il giorno per la sera famosissima

È bello andare sotto i fuochi e vederli da vicino mentre si specchiano sulle acque della laguna e io per mia fortuna ho potuto varie volte godere del privilegio raro di assistere ad uno spettacolo meraviglioso divertendomi con gli amici, ma devo dire che ho sempre preferito assistere dai più prosaici murazzi o addirittura al faro degli alberoni in cui a suo tempo abbiamo organizzato dei redentori fantastici!
I fuochi erano lontani e piccolini ma era sempre una grande emozione sentire i botti e vedere le luci pirotecniche che illuminavano l’orizzonte…poi magari si faceva il tuffo in mare (che visto il posto era pure un po’ pericoloso) e si tirava mattina quando eravamo giovani e forti, mentre ora si va a nanna ad orari consoni che è meglio!

In effetti ora non avrei più tanto boresso, come si dice dalle nostre parti, a fare grigliate varie e scammellare in giro per la spiaggia a cercar legna e prendere caldo e poi freddo ecc ecc, oppure passare la serata nella scomodità della barca e con il patema d’animo del rientro ad orari impossibili in mezzo al casino…lascio volentieri queste cose ai giovani e mi fiondo nel lettino appena possibile!

Però devo riconoscere che alcuni dei momenti più belli delle estati di tanto tempo fa sono legate a questa festa e alle altre serate in spiaggia o in diga che organizzavamo ad ogni piè sospinto e che uno dei ricordi più vivi che mi torna spesso alla mente è il temporale che proprio al redentore ci ha spinto a ripararci sotto una delle casette un po’ fatiscenti che costellano la spiaggia agli Alberoni e quando quasi tutti gli amici se ne erano andati e siamo rimasti in pochi temerari abbiamo potuto assistere allo spettacolo grandioso della pioggia e del vento che spazzava il mare in tempesta mentre i fulmini lanciavano bagliori improvvisi su una scena tremendamente bella: chissà se potrò assistere ancora a questa meraviglia della natura…forse sì ma sicuramente non proverò mai più le sensazioni che quella notte lontana mi ha regalato e che rimarranno sempre a colorare i miei personali ricordi del redentor

lunedì 12 luglio 2010

Peociada


La serata si è svolta anche quest’anno perchè il nostro beneamato Alessandro sotto le minacce di un agguerrito gruppo di peociosi e con la complicità di Giovanni e Amabile ha continuato la tradizionale Peociada

Da tempo immemore agli Alberoni si svolgeva la sagra più bella del mondo in cui ho potuto conoscere il piatto più buono dell’universo cioè gli spaghetti con i peoci ma per problemi di vario tipo è da un po’ di anni che non se ne fa più niente e io ero rimasta orfana del mio piatto preferito


Per fortuna c’è Ale che in uno slancio di generosità una sera di qualche anno fa ci invitò ad una sagra in miniatura per pochi selezionati invitati e da allora lo tampiniamo ogni anno per reiterare quella che per me è la serata più caratteristica dell’estate: se per caso una volta dovesse saltare, o io non potessi aggiungermi alla compagnia, per me l’estate sarebbe monca, le mancherebbe quel quid che fa di un periodo un po’ più caldo e sicuramente bello, una vera stagione votata alla gioia

Cosa saremmo noi senza gli spaghetti con i peoci? Povera cosa, degli scimuniti che vagolano per le terre alla ricerca della fonte della felicità, senza arte né parte, dei miseri mendicanti di pasta ai peoci che non conoscono le cose buone e belle della vita, invece per fortuna siamo nati qui e abbiamo conosciuto fin da piccini qual è la cosa che ci rende simili agli angeli, che ci porta al nirvana, la nostra alfa e omega, il nostro faro nella notte, il piatto verso cui tutti gli iniziati protendono le loro manine bramose di beatitudine

Per fortuna c’è il mitico Ale che non ci delude mai e così anche quest’anno il rito si è potuto svolgere in una bella serata estiva, mentre i grilli cantavano e le stelle ci guardavano sorridendo


E non ho bevuto…stasera!!! :-D

mercoledì 7 luglio 2010

Londonite


Londra non può deludere una sua fan sfegatata e siccome per i bimbi avevo un gran bisogno del bel tempo, per i nostri 5 giorni abbiamo avuto praticamente sempre il sole!
L’anno scorso la pioggia non ci ha mai lasciato, ma passi, eravamo tutti maggiorenni e vaccinati, ma stavolta ci siamo perfino buttati sui parchi a prendere il sole, e scottava un bel po’!
Com’è andata? Una meraviglia, a cominciare dal volo che pur essendo il primo per tutta la brigata a parte me è andato via liscio come l’olio, con i bambini che invece di nausearsi e/o vomitare giocavano a briscola come vecchi biscazzieri, mentre le mamme se la passavano a guardare dal finestrino…o a consigliare i carichi da buttare!

L’arrivo in albergo è un po’ macchinoso perché anche se si trova nelle vicinanze di Paddington e quindi più che ben collegato con l a tube noi dobbiamo caricare le oyster e lì mi perdo a smanettare con il computer finchè non arriva l’addetta agli imbranati che mi toglie dalle peste
Si esce subito a fare un giro in centro e si va verso Hyde Park che è a pochi passi, poi da lì vuoi non andare a vedere la regina? E via verso Buckingam Palace dove la regina ci attende per il tè delle 5 ma non abbiamo tempo perché la tube ci chiama e spuntiamo proprio davanti al Big Ben che impressiona i giovani (ma anche le anziane) e ci seguirà con la sua ombra nella passeggiata lungo il Tamigi dal London Eye (che noi cerchiamo di minimizzare ma che è una calamita per i due bimbi: la prossima volta si va) fino al National Theatre…come primo giorno abbiamo scammellato abbastanza direi e quindi pausa con cena in un bel posticino con vista fiume (e cameriere sardo, per nostra fortuna) e poi via verso casa, anzi albergo

La colazione inglese la mattina dopo è un bel colpo per tutta la compagnia, ma c’è chi si rifiuta (non dico chi ma non fa parte della mia famiglia e non è minorenne!), comunque ci dà la carica per una giornata impegnativa: oggi si fa una capatina al mercatino di Portobello
Non compriamo nulla ma ci divertiamo in mezzo ai banchetti pieni di italiani (naturalmente!) ma siamo un po’ stufi di folla e quindi si cambia, con una bella capatina al parco a magnà e a spaparanzarsi al sole, quando però ci buttiamo verso il centro incocciamo nel gay pride e la folla per quanto colorata e divertente è veramente troppa, così per oggi basta e si cena nelle vicinanze dell’albergo

Domenica mi sveglio verso le sei perché non ho chiuso bene le tende (ma le tapparelle no?) e così la vena di follia che mi accompagna mi fa decidere per una bella corsa in Hyde Park: quando mai potrò rifarlo? Mi bardo da jogger consumata con il mio completino e con la macchinetta fotografica perché so che senza la documentazione nessuno mi crederà! Così sbuffo in mezzo ad una miriade di podisti che sfrecciano lungo i vialetti del parco, e passo accanto ad un cinese (o giapponese…insomma orientale) che pratica la millenaria arte del Tai Chi in un luogo di fiaba: che momento meraviglioso!

Mi faccio subito fotografare per dare ai posteri le immagini della mia avventura ma poi quando corro verso Buckingam Palace penso che ci vuole uno sfondo più caratteristico altrimenti mi si può dire che le foto sono taroccate, così tampino uno dei tre tizi che stazionano lì davanti (e uno è lo spazzino) che armato di macchine fotografiche sembra un professionista e mi faccio ritrarre davanti alla casetta della regina: adesso nessuno può smentirmi!!!


Dopo la sana doccia (con acqua fredda o bollente!) e la mia amata english breakfast si va allo zoo, e per me è la prima volta in assoluto, ma devo dire che è divertente, anche se senza le due pesti non ci sarei di certo andata…le due pesti poi si stanno rivelando poco pesti e a parte qualche piccola défaillance dovuta alla stanchezza o a qualche mini capriccio non danno alcun problema, anzi, sono pure d’aiuto nella ricerca della stazione giusta o per raggruppare i componenti del gruppo vacanze Piemonte (questa la capiscono solo i nonnetti!)
Lo zoo ci porta via quasi una giornata, quindi si arriva praticamente all’ora di cena che stavolta ci viene servita da una cameriera italiana, guarda un po’, in bel pub nelle vicinanze del Waterloo Bridge

Il giorno dopo il museo della scienza e quello di storia naturale hanno tutta la nostra gratitudine perché sanno attirare i bambini come le api sul miele con i loro giochi interattivi e le loro sale studiate all’uopo: a me che sono una vecchia romantica piace molto di più il secondo per la sua patina di antico e per l’edificio stesso che è un vero capolavoro, ai bambini naturalmente piace molto più il primo perché possono smanettare alla grande con tutti i giochetti interattivi possibili ed immaginabili, così siamo tutti contenti! Nel regno della scienza ci pappiamo anche una bella pizza che nonostante il mio scetticismo (ricordo ancora con orrore la schifezza che ho dovuto ingoiare a Edimburgo!!!) non è per niente male, va giù liscia e lo stomachino non protesta

Il British è l’ultima tappa culturale che ci aspetta in questi giorni così intensi e incredibilmente Stefano e Laura sono entusiasti di vedere la Stele di Rosetta e le mummie, ma anche i marmi del Partenone e i reperti etruschi, così quella che io credevo dovesse essere una visita breve e di circostanza si allunga di molto, con in premio l’hot dog finale mangiato sui gradini del tempio della cultura, come da tradizione!

Ormai il tempo è volato e dopo l’ultima cena a base di un ottimo fish and chips arriva anche questa mattina, quando per la prima volta abbiamo l’esperienza della pioggia londinese che ci sprizza lievemente e gentilmente solo per farci capire che è proprio ora di partire, così dopo un giretto di shopping a Oxford street, senza shoppingare, è la volta di tornare a casa
Sapevo che Londra avrebbe fatto colpo sui bimbi ma non credevo così tanto, sia Stefano che Laura erano ammaliati dalla città che li ha colpiti profondamente, così come le mamme, mi sa che la londonite si diffonde a macchia d’olio!


E io? Io come sempre sono innamorata di questo posto magico per me, dove mi sento in sintonia con la natura e con l’umanità, come non mi capita in nessuna altro posto al mondo, a parte la diga…e poi in quale altro posto posso fare allenamento davanti alla casa della regina?

giovedì 1 luglio 2010

La valigia sul letto...sempre

Se se ne accorge Julio Iglesias mi tocca pagare un sacco di diritti d’autore, sarà almeno la terza volta che intitolo un post con il verso della sua canzone forse più carina ma visto che è sempre perfetto per il momento non smetto con la tradizione e quindi si va di Julio!
Domani è il giorno del mio primo viaggio con pesti, sperando che siano meno pestifere di quanto si potrebbe credere! :-D

Vabbè, un po’ esagero, il nipote e la bimba non sono poi così impossibili e credo che la città più intrigante del mondo saprà ammaliare anche loro, ma se così non fosse ci sono pronte le due mammine che se li cuccano alla bisogna
Loro non sembrano preoccupate, mi pare che prendano l’idea del viaggio con molta calma e curiosità, quindi il modo migliore di iniziare un’avventura meravigliosa come questa

Credo infatti che questo viaggio rimarrà negli annali, un po’ come tutti i viaggi che ognuno a suo modo è unico ed irripetibile e ti fa scoprire nuove cose del mondo e di te, ma in questo caso si può dire che almeno per due giovani virgulti sarà quasi una linea di partenza da cui potranno iniziare una parte importante di quel viaggio che è la vita

Un po’ troppo retorica? Sì, lo so, ma ogni tanto la retorica ci sta bene

Ciao a tutti, ci si vede fra pochi giorni (troppo pochi), se riesco vi mando una cartolina virtuale, intanto un salutino da Nelson! :-)

mercoledì 30 giugno 2010

Fuori della casa


Taricone non era certo il mio mito, non amo il grande fratello, e a parte un paio di eccezioni non l’ho mai guardato però mi dispiace molto che se ne sia andato e non solo perché a 35 anni è decisamente troppo presto per mollare questo mondo ma anche perchè alla fine mi era simpatico

Mi è piaciuto molto il suo “gran rifiuto” quando alla fine del primo reality della tv italiana disse no a tutta la serie di minchiate che la premiata ditta “costanzo-de filippi” ha perpetrato per mesi e mesi, ammorbando le serate televisive con trenini e cazzate varie

Lui è stato l’unico dei cosiddetti gieffini della prima ora che ha seguito una strada diversa, non si è abbassato a fare il pagliaccio per l’audience e ha cercato di migliorarsi, arrivando a recitare in film e fiction di un certo livello…non era certo De Niro ma neanche sfigurava

Un saluto a Pietro

giovedì 24 giugno 2010

A casa


Alla fine il verdetto è più che giusto, abbiamo giocato male per due partite e mezza, e una mezza partita scarsa di orgogliosa rimonta non può cancellare il resto del mondiale italiano
Una squadra inesistente, svogliata per la maggior parte del tempo, senza scopo né grinta, impastoiata in attacco, forata in difesa, incapace di infilare un gol decente per quasi tre intere partite
Il Lippi probabilmente credeva di forgiare una compagine a sua immagine e somiglianza nella quale non servissero i talentuosi ma spaccamaroni Balotelli e Cassano, e neanche il “vecchio” Totti, solo per parlare dell’attacco
Invece la mancanza si è sentita e davanti alla porta solo a tempo quasi scaduto Di Natale si è un po’ risvegliato mentre il povero Gilardino (che mi è sempre stato simpatico…ed è pure carino che non guasta) non è entrato mai in partita e infatti si è ritrovato addirittura in panchina all’ultimo appello

Un po’ di sfiga non la possiamo sottovalutare, con Buffon (che mi sta sulle scatole da sempre) e Pirlo (che invece mi piace da sempre) infortunati, ma il portiere non avrebbe fatto alcuna differenza visto che il sostituto se l’è cavata egregiamente (ed è pure moooolto più bello), diverso il discorso riguardo al grade Pirlo che davvero in questa squadra sembrava l’unico con un cervello pensante ed in grado di impostare qualche giocata insidiosa

Gli slovacchi esultano anche se la vedo dura per il loro prosieguo nel campionato mondiale, a meno di qualche miracolo non credo arriveranno molto in alto, mentre il Paraguay anche in forza del suo nome probabilmente ha più chance di superare qualche altro turno…ma con il calcio non si sa mai, come abbiamo visto!

Lippi alla fine esce dignitosamente prendendosi tutta la responsabilità per questa disfatta, però non sarà questa l’affermazione lippiana che rimarrà nei secoli dei secoli a ricordarci del mondiale 2010 ma la ormai ridicola “poi non montate sul carro del vincitore”!

In effetti anche se in questo caso non è per niente azzeccata si tratta di una abitudine italiana che ci portiamo dietro da secoli, quella di aggregarsi al più forte, con la furbizia scaltra di popolazioni un tempo in lotta per la sopravvivenza ed il cibo, poi in lotta per un posto alle sfilate ed il nuovo I-pad
La gran massa del popolo italico si muove a senso unico verso il traguardo attaccandosi come delle piattole alle caviglie dei vincenti senza un minimo di pudore o di ripensamento e pur di trovarsi sul podio rinnega qualsiasi cosa

Al lavoro chi non ha mai avuto un/una collega con grandi doti di annusamento dell’aere che non appena sente cambiare il vento si fionda nella direzione giusta per ritrovarsi improvvisamnete amicone/a di quel/la collega prima detestata ma che adesso che diventerà il nuovo capo è improvvisamente simpaticissimo/a!
In ospedale non è molto frequente tra gli infermieri perché di caposala che mollano gli ormeggi in favore di altri colleghi ce ne sono ben pochi, e di norma solo per raggiunti limiti di età, ma tra i medici succede abbastanza spesso che abbondino le trame machiavelliche messe in atto ad ogni rimescolamento di carte e ad ogni arrivo di nuovi primari

In politica la teoria del carro vincitore è anche più evidente che in altri campi se dobbiamo ritrovarci gente che militava nell’estrema sinistra finire a leccare il culo al cavaliere…esempi? a bizzeffe, cominciando da Ferrara, che per fortuna è un po’ sparito, continuando con Bondi che ha fatto lo stesso identico percorso ed è arrivato allo stesso identico finale, con un leccaggio anche più ossequioso e rivoltante, e finendo l’illuminante excursus con il simpaticissimo Capezzone che passa allegramente dai radicali (liberi?) alla solita forza italia con un triplo salto mortale…non che i radicali siano poi così lontani dalla destra, ma si tratta pur sempre di un bel salto sul predellino del carro già citato

Ma bando al girare il coltello nella piaga degli italici mali, stasera festeggiamo l’uscita dell’Italia dai mondiali che se toglie sicuramente un po’ di pathos alle prossime partite toglie anche un bel po’ di fumo dagli occhi agli italiani che magari si accorgeranno prima delle inculate che si prendono in continuazione dal nano malefico, ormai privo del circenses che serve ad addolcire l’entrata posteriore

sabato 19 giugno 2010

Londra 4

Oggi la giornata chiamava vento e pioggia e tuoni e fulmini e così è stato, non proprio in modo esagerato ma tanto da calare bruscamente la temperatura già non particolarmente alta

E visto che proprio il caldo mi opprime quando corro avevo pensato con la combriccola dei matti di andare a fare un bel giretto per riprendere un po’ la corsa visto che questa settimana mi sono proprio impigrita e non ho mosso un passo…come volevasi dimostrare!

Ma niente: quando tutto era già pronto e mi stavo quasi per mettere le scarpine è arrivata la disdetta e così mi sono fossilizzata in casa a:
1 – vedere un film che pareva anche carino ma che alla fine si è rivelato una cavolata su canale 5
2 – sistemare qualche cosuccia in casa che da tempo rimandavo
3 - smanettare su internet per l’organizzazione del sempre più vicino viaggetto a Londra

Il prossimo scalo in terra inglese infatti è tra poco e in questo caso si tratterà di una primizia per me perché è la prima volta in assoluto che vado all’estero con dei pargoli, e devo dire che non vedo l’ora di “vedere” la mia città preferita con gli occhi dei bambini...anche se pure io quando ci vado mi ritrovo a sognare come nelle fiabe visto che in quale altra metropoli trovi praticamente un castello nel cuore della città?


Mi sto informando riguardo alle tariffe (ci sono sempre e ovunque sconti per bambini, come è giusto) e alle attrazioni che potremo vedere, sto facendo un pensierino perfino sullo zoo che io non amo particolarmente ma che magari ai giovincelli può piacere: intanto mi stampo tutti i voucher che danno la possibilità di entrare 2 al prezzo di 1 e mi porto sicuramente la mia tesserina da studentessa attempata che di norma nella civilissima Londra mi valutano valida, cosa che in Italia invece capita raramente

Così navigando felice anche con il pensiero mi sono tornate alla mente le ultime vacanze londinesi e mi sono rivista tutte le ottomilacinquecentotrentadue foto che presto saranno rimpinguate dalle nuove che scatterò a raffica in questa nuova avventura, e mi pare che quest’ultima settimana di giugno non debba passare mai e che non arrivi mai il 2 luglio quando risalirò su un aereo per rivedere il mio Big Ben con il suo suono così familiare, il mio Tower Bridge che si alza con un rumore da dinosauro scampato alla strage, la mia Westminster Abbey…e magari speriamo di ritrovare la sagra come l’anno scorso!


E poi i miei parchi meravigliosi, il mio British Museum e soprattutto la mia National Gallery dove qualche anno fa mi sono perfino commossa a vedere con che dedizione e passione i volontari raccontano le storie dei quadri ai bambini: uno di loro si è perfino prodotto in una specie di acrobazia per impersonare Ulisse che scappa da Polifemo


Ecco perché adoro Londra e i britannici, non riesco ad immaginare una scena del genere qui nell’Italia involgarita e caciarona che ha preso il posto del Belpaese…speriamo che la nottata stia passando