lunedì 11 ottobre 2010

Un nuovo inizio

Il blog ormai ha spento tre candeline, è nato grazie al mio viaggio in giappone quindi grazie ai Radiohead e da lì ha continuato a camminare sulle sue gambette storte senza aver velleità di entrare nell’olimpo dei blog più letti o di ritrovarsi citato da qualche testata nazionale (o locale!)

Insomma non sono una scrittrice professionista e neanche ho mai avuto questo sogno, però alla fine mi diverto un sacco a mettere giù in modo disordinato e senza troppe remore quello che mi passa per la mente e i resoconti dei miei viaggi e quindi quello che sembrava all’inizio un timido tentativo di fermare su carta i ricordi di un paese così lontano e così diverso e che nelle intenzioni avrebbe dovuto morire entro breve tempo si è invece trasformato in un appuntamento quasi settimanale che ormai fa parte della mia vita

Ultimamente però la cosiddetta “piattaforma” del web che mi ha supportato per tutto questo tempo e che non è mai stata particolarmente efficiente ha cominciato a darmi nuovi problemi: foto che non si caricano, lentezza esasperante, e altre amenità si sono aggiunte al fatto che i commenti sono praticamente impossibili e che la grafica non è delle migliori, ecc ecc

Non sto qui a enumerare tutti i difetti di blogpress anche perché un po’ mi ci sono affezionata e mi dispiace lasciarla ma alla fine ho preso la decisione anche perché ho letto commenti terrorizzanti di altri utenti ai quali di punto in bianco è stato chiuso il blog senza alcun motivo e che non sono riusciti a recuperare nulla di anni e anni di post!

Io per non saper né leggere né scrivere mi sono armata di mouse e ho cominciato a copia/incollare tutto il blog dall’inizio alla fine leggiucchiando anche qui e là e ricordando i momenti belli e le sensazioni che questi anni mi hanno regalato
Così in questo giorno di ottobre ho compiuto un viaggio diverso dai soliti che mi vedono trascinare una valigia e imbarcarmi su qualche aereo, un percorso più “spirituale” e meno fisico che però lascia il segno sull’animo al pari di qualsiasi altro viaggio

Quindi questo è l’ultimo post del vecchio blog e il primo del nuovo, che ha lo stesso titolo ma un indirizzo diverso:
(nuovo) diario di viaggio

ciao a tutti!

Pronti con le foto!

C'è chi si ostina a non entrare in facebook sebbene ormai ci sia dentro fino al collo visto che lo taggo un giorno sì e uno anche, c'è chi magari è su facebook ma ci entra poco e mi tocca ogni volta fare percorsi con cartelli segnaletici perchè si vada a vedere le foto, c'è chi invece entra ed esce da facebook come a casa sua ma distrattamente e non vede le novità...insomma per tutti questi/e ecco pronto il post fotografico della serata all'Hilton e il link per l'album corposo su facebook: e poi provate a dire che non sono brava e buona!!! :-D







per vedere tutto l'album cliccate qui! :-)

sabato 9 ottobre 2010

45


Oggi Lennon avrebbe compiuto 70 anni mentre io più modestamente ne faccio 45!

Da qualche giorno i media parlano del compleanno immaginario del beatle che anche se condivide il mio genetliaco non è tra i miei artisti preferiti, forse a causa del famoso (famigerato) matrimonio con la Ono che per quanto si tenda ormai a minimizzare per me resta la causa della rottura del gruppo più importante di tutti i tempi

La coincidenza del compleanno condiviso però quest’anno mi colpisce in modo particolare perché tra poco torno a New York e sicuramente una delle tappe sarà il famoso “Strawberry Fields” cioè il mosaico che ricorda l’artista a pochi passi dall’edificio in cui abitava e davanti al quale fu ucciso (e in cui a quanto pare vive ancora Yoko Ono)…non che sia nulla di speciale, e per me “non-fan” appunto non è che dica molto ma visto che con me ci saranno due neofiti bisogna per forza farci un salto


Le tappe obbligate del viaggio nella grande mela sono tante e non so come faremo a vedere davvero tutto, mi sa che qualcosa toccherà saltarlo a meno di non fare due maratone: quella vera e quella da turisti impazziti che girano come trottole dedicando 20 secondi ad ogni posto, ripartendo a nastro e ritrovandosi alla sera stanchi morti e con una confusione in testa che manco si ricordano in che città si trovano!

Io naturalmente non faccio parte dell’esercito dei tristi viaggiatori inquadrati dalle agenzie sadiche, perchè mi piace dare il giusto tempo ad ogni cosa e gustarmi i luoghi che visito senza stressarmi, manco fossi obbligata a portare a casa il numero maggiore di ricordi per sfruttare al massimo i soldi spesi per la vacanza

Un posto comunque di sicuro lo vedremo anche se non so quanto saremo lucidi per ammirarne la bellezza: Central Park è la meta finale della maratona, ma mi sa che dopo tutte quelle ore passate a correre (gli altri), corricchiare e camminare (io), non saremo così attenti alla bellezza del foliage che proprio in quel periodo è al massimo, ma mi riprometto di farci almeno un’altra capatina magari per mangiare un bell’hot-dog come pranzo, da veri americani!


Ma tornando al compleanno è cominciato benissimo visto che la giornata è stupenda e al risveglio mi sono ritrovata due regali graditissimi, così per continuare la tradizione ecco le foto che mi ritraggono a colazione con i due bei libri che ho già cominciato a leggere che guardacaso parlano di New York e di corsa!

martedì 5 ottobre 2010

La repubblica delle banane

"Le 10 strategie della manipolazione mediatica"
DI NOAM CHOMSKY

1 - La strategia della distrazione
L’elemento principale del controllo sociale è la strategia della distrazione che consiste nel distogliere l’attenzione del pubblico dai problemi importanti e dai cambiamenti decisi dalle élites politiche ed economiche utilizzando la tecnica del diluvio o dell’inondazione di distrazioni continue e di informazioni insignificanti.La strategia della distrazione è anche indispensabile per evitare l’interesse del pubblico verso le conoscenze essenziali nel campo della scienza, dell’economia, della psicologia, della neurobiologia e della cibernetica. “Sviare l’attenzione del pubblico dai veri problemi sociali, tenerla imprigionata da temi senza vera importanza. Tenere il pubblico occupato, occupato, occupato, senza dargli tempo per pensare, sempre di ritorno verso la fattoria come gli altri animali (citato nel testo “Armi silenziose per guerre tranquille”).


2 - Creare il problema e poi offrire la soluzione
Questo metodo è anche chiamato “problema - reazione - soluzione”. Si crea un problema, una “situazione” che produrrà una determinata reazione nel pubblico in modo che sia questa la ragione delle misure che si desiderano far accettare. Ad esempio: lasciare che dilaghi o si intensifichi la violenza urbana, oppure organizzare attentati sanguinosi per fare in modo che sia il pubblico a pretendere le leggi sulla sicurezza e le politiche a discapito delle libertà. Oppure: creare una crisi economica per far accettare come male necessario la diminuzione dei diritti sociali e lo smantellamento dei servizi pubblici.
3 - La strategia della gradualità
Per far accettare una misura inaccettabile, basta applicarla gradualmente, col contagocce, per un po’ di anni consecutivi. Questo è il modo in cui condizioni socioeconomiche radicalmente nuove (neoliberismo) furono imposte negli anni ‘80 e ‘90: uno Stato al minimo, privatizzazioni, precarietà, flessibilità, disoccupazione di massa, salari che non garantivano più redditi dignitosi, tanti cambiamenti che avrebbero provocato una rivoluzione se fossero stati applicati in una sola volta.
4 - La strategia del differire
Un altro modo per far accettare una decisione impopolare è quella di presentarla come “dolorosa e necessaria” guadagnando in quel momento il consenso della gente per un’applicazione futura. E’ più facile accettare un sacrificio futuro di quello immediato. Per prima cosa, perché lo sforzo non deve essere fatto immediatamente. Secondo, perché la gente, la massa, ha sempre la tendenza a sperare ingenuamente che “tutto andrà meglio domani” e che il sacrificio richiesto potrebbe essere evitato. In questo modo si dà più tempo alla gente di abituarsi all’idea del cambiamento e di accettarlo con rassegnazione quando arriverà il momento.
5 - Rivolgersi alla gente come a dei bambini
La maggior parte della pubblicità diretta al grande pubblico usa discorsi, argomenti, personaggi e una intonazione particolarmente infantile, spesso con voce flebile, come se lo spettatore fosse una creatura di pochi anni o un deficiente. Quanto più si cerca di ingannare lo spettatore, tanto più si tende ad usare un tono infantile. Perché? “Se qualcuno si rivolge ad una persona come se questa avesse 12 anni o meno, allora, a causa della suggestionabilità, questa probabilmente tenderà ad una risposta o ad una reazione priva di senso critico come quella di una persona di 12 anni o meno (vedi “Armi silenziose per guerre tranquille”).
6 - Usare l’aspetto emozionale molto più della riflessione
Sfruttare l'emotività è una tecnica classica per provocare un corto circuito dell'analisi razionale e, infine, del senso critico dell'individuo. Inoltre, l'uso del tono emotivo permette di aprire la porta verso l’inconscio per impiantare o iniettare idee, desideri, paure e timori, compulsioni, o per indurre comportamenti….
7 - Mantenere la gente nell’ignoranza e nella mediocrità
Far sì che la gente sia incapace di comprendere le tecniche ed i metodi usati per il suo controllo e la sua schiavitù. “La qualità dell’educazione data alle classi sociali inferiori deve essere la più povera e mediocre possibile, in modo che la distanza creata dall’ignoranza tra le classi inferiori e le classi superiori sia e rimanga impossibile da colmare da parte delle inferiori" (vedi “Armi silenziosi per guerre tranquille”).
8 - Stimolare il pubblico ad essere favorevole alla mediocrità
Spingere il pubblico a ritenere che sia di moda essere stupidi, volgari e ignoranti...
9 - Rafforzare il senso di colpa
Far credere all’individuo di essere esclusivamente lui il responsabile della proprie disgrazie a causa di insufficente intelligenza, capacità o sforzo. In tal modo, anziché ribellarsi contro il sistema economico, l’individuo si auto svaluta e si sente in colpa, cosa che crea a sua volta uno stato di depressione di cui uno degli effetti è l’inibizione ad agire. E senza azione non c’è rivoluzione!
10 - Conoscere la gente meglio di quanto essa si conosca
Negli ultimi 50 anni, i rapidi progressi della scienza hanno creato un crescente divario tra le conoscenze della gente e quelle di cui dispongono e che utilizzano le élites dominanti. Grazie alla biologia, alla neurobiologia e alla psicologia applicata, il “sistema” ha potuto fruire di una conoscenza avanzata dell’essere umano, sia fisicamente che psichicamente. Il sistema è riuscito a conoscere l’individuo comune molto meglio di quanto egli conosca sé stesso. Ciò comporta che, nella maggior parte dei casi, il sistema esercita un più ampio controllo ed un maggior potere sulla gente, ben maggiore di quello che la gente esercita su sé stessa."

Ho letto questo articolo e ho naturalmente subito collegato alcuni dei principi della manipolazione mediatica con lo schifo che ci circonda in questo paese arretrato e smantellato a mano a mano da chi invece dovrebbe guidarlo, in particolar modo mi è tornata subito in mente la vicenda più importante dell’estate appena finita
Finalmente infatti pare che stia andando verso la morte lenta ma definitiva la “notizia” che ha riempito le prime pagine dei giornali e che ha tenuto in sospeso milioni di italiani che non avendo alcun problema contingente giustamente erano molto interessati a sapere di chi è la casa di Montecarlo!

Ora io mi domando e dico se questa non è una cosa da repubblica delle banane, anzi dittatura delle banane! In un paese normale, non dico in quelli molto più avanti di noi ma in un paese normale, con una classe dirigente normale e dei mass-media normali un cosa del genere non sarebbe mai potuta succedere, non si sarebbe mai vista fiorire su giornali, radio e tv per tutta l’estate la telenovela riguardante un affare privato, sicuramente di dubbio gusto e che non fa onore a Fini, ma sempre un affaraccio tra lui, la moglie e il cognato

Macchisenefrega se il cognato abita in una casa che una vecchia fascistona ha regalato al partito ex fascista e che è stata come al solito incamerata nel gioco delle scatole cinesi delle società all’estero per poi finire nelle mani del fratellino semifurbo della mogliettina furba dell’ex fascistone Fini?
Praticamente a nessuno se non agli eventuali eredi della vecchiarda e ai componenti del suo partito, anche se non si sa più qual è


Invece questo tormentone ci ha tormentato per mesi e mesi con scoop su scoop fatti di piantine dell’appartamento, di dichiarazioni di esponenti del governo dello staterello che garantisce l’anonimato a chi fa i giochetti sporchi, addirittura da foto di cucine che sarebbero state comprate dal Fini stesso…manca solo che ci sbattano in prima pagina il cognato che fa i suoi bisogni nel cesso del famoso appartamento monegasco e dopo siamo a posto!


Intanto il paese va a catafascio, gli industriali si incazzano un giorno sì e uno anche per l’immobilità del governo, la disoccupazione cresce e chi più ne ha più ne metta, mentre la nostra classe politica è così penosa che non so neanche se sia meglio che cada sto governo ridicolo perché anche a sinistra non siamo messi molto meglio, la mia unica speranza è che una volta toccato il fondo si ricominci a risalire e non si finisca a scavare!

Speriamo bene, intanto io come già detto evito i tg più che posso in modo da vivere tranquilla e beata senza rodermi il fegato ad ogni piè sospinto, mi faccio una scorpacciata di telefilm e di cartoni come i Simpson e compro il giornale solo nel week end…tanto le notizie le so già!

La corsa invece procede, l’altro giorno mi sono sciroppata circa 12 chilometri a 5 e mezzo, un tempo per me davvero eccezionale che mi ha stupito ma d’altronde un po’ di benzina nelle gambe in tutti questi anni di corsette ce l’avrò pure messa…salvo ritrovarmi poi nella prossima uscita spompata e morta dopo mezz’ora!!! :-D

martedì 28 settembre 2010

Settembre


Per fortuna le previsioni del week end erano completamente sballate e così invece di due giorni di pioggia torrenziale abbiamo avuto due splendide giornate settembrine che ci hanno scaldato il cuoricino e riempito gli occhi di sole e di azzurro
E con il sole che si fa, ci si chiude in casa a fare le talpe? Giammai! Si esce a si fa tesoro di questi ultimi fuochi che poi non si sa quando ci sarà ancora la possibilità di rilassarsi all’aria aperta


E così ho fatto, uscendo con gli amici a biciclettare il sabato (dopo una dura mattinata di lavoro) e a camminare la domenica, con una corsetta nel pomeriggio tanto per non mollare del tutto gli allenamenti visto che manca davvero poco alla maratona del secolo!
E com’è andata? Da cani! Il mio amico superallenato Massimo mi ha trascinato a correre nel mio solito percorso (casa-diga di San Nicoletto-casa) ma ad una velocità che io di solito tocco solo nelle ripetute o nei miei sogni più arditi!

Lui dice che all’inizio ero io a tirare troppo, probabilmente per un attacco di follia incosciente, poi io volevo fermarmi ma lui mi spronava e quindi mi sono trascinata sui gomiti fino alla fine mettendo in cassaforte il mio miglior tempo di sempre: quasi 10 minuti in meno rispetto ai miei soliti tempi!!!
Insomma ero decisamente scoppiata, senza più gambe e senza fiato (e accaldata oltre i limiti dal sole settembrino!) ma almeno posso raccontare ai nipotini che un giorno ho fatto il percorso casa-diga di San Nicoletto-casa in soli 44 minuti!


L’evento clou del fine settimana però è stata la partita del nipotino Marco che per la prima volta ha disputato un incontro di calcio, se si escludono le partitine di quando era piccolo in cui uno stuolo di bambini correva dietro alla palla senza tregua e senza altro scopo se non quello di divertirsi!
Anch’io mi divertivo un sacco a vedere questo sciame di pulcini che barcollavano da una parte all’altra del campo senza concludere nulla, se non in qualche fortuito caso in cui fatalmente il pallone rotolava pigramente in rete con grande giubilo da parte di tutti i minigiocatori e dei parenti


Ora però il nipotino è diventato più grande e il calcio lo appassiona alquanto così vincendo la sua proverbiale pigrizia si è iscritto ad una scuola di calcio molto seria in cui le sue potenzialità sono state subito notate e così il pargolo ha esordito in squadra sin dal primo giorno
A suo favore gioca anche un fisico decisamente imponente (era il più alto in campo: a 16 anni è già più di 1,80!) ma non solo, una certa predisposizione per i giochi di squadra io l’avevo subodorata già nei primi approcci allo sport, e ancora adesso in effetti se la cava bene nei passaggi e nella visione del gioco, certo c’è da lavorare per sgrezzare il giovine ma penso che se ci si mette d’impegno può arrivare a fare bella figura in uno sport che in Italia è anche troppo esaltato


Mah, vedremo, per ora io mi diverto a vedere le partite e ad incitare i giovani giocatori che si barcamenano con impegno e passione sincera tra schemi di gioco e passaggi alle punte, e torno con la memoria a quei tempi in cui li applaudivo mentre trotterellavano gioiosamente rincorrendo il pallone con beata incoscienza…ogni stagione ha le sue piccole gioie