giovedì 27 novembre 2008

Piscina


Il mio amico Alessandro ci va da una vita, per un po' abbiamo fatto qualche corso di nuoto insieme (ma lui era nella corsia più veloce!) e ne esalta le virtù e si appassiona quando vede i miglioramenti, io invece avevo mollato da un bel pezzo per vari motivi ma in effetti mi mancava, così quest'anno ho deciso di ricominciare

Mi sono iscritta al corso e per due sere la settimana vado a sguazzare in piscina...la prima volta però non sapendo dove andare mi sono vista mettere nella corsia dei nuovi che stanno imparando a stare a galla: ora io non sono la Pellegrini, ma neanche così imbranata!

Oltre tutto ho pigliato un sacco di freddo così la volta dopo ho detto il gran rifiuto e mi sono quasi auto-assegnata ad una corsia più veloce in cui mi toccava correre per stare dietro ai miei compagni

Accipicchia, forse ho fatto il passo più lungo della gamba, mi sono detta, anzi, la bracciata più lunga del braccio, adesso l'istruttore (fra l'altro molto simpatico) mi indica con fare inquisitorio e mi chiede che ci faccio io povera paria del nuoto nell'olimpo dei nuotatori...invece per fortuna non è andata così, l'istruttore (simpatico) non mi redarguisce se non quando respiro male o metto il braccio in posizione errata, i compagni alla fine non sono così lontani e mi diverto un sacco!

Stasera dopo le nuotate a vari stili più veloci e più lente e le bracciate e il recupero e gli spruzzi e le gambate e...mi sono attardata nella corsia vuota ormai silenziosa e ho "sentito" l'acqua che mi avvolgeva come una sciarpa di seta, mi sono cullata nella sensazione mentre lentamente scivolavo verso il bordo, e il tempo si è fermato per riprendere a battere subito dopo ma una volta uscita dall'edificio ho alzato lo sguardo verso le stelle e di nuovo la sensazione di bellezza e di felicità mi ha accarezzato...una bella serata, in una bella giornata

Ps: ciao Ale! :-)

lunedì 17 novembre 2008

Giappone, ultimi fuochi



Il tempo passa e il Giappone si allontana nel tempo e nello spazio e anche se le emozioni che questo paese ha saputo darmi sono ancora vive ormai la vita quotidiana ha ripreso il sopravvento e non mi lascia molto tempo per aggiornare il blog…ammetto anche che è un po’ di pigrizia invernale che mi ha attanagliato e non mi lascia più!
No, sicuramente a breve riprenderò le mie uscite sul blog con cadenza un po’ più regolare, in modo da mantenere in vita il mio piccolo diario che dopo i viaggi veri e propri seguirà anche il viaggio della vita "stanziale"…brutto termine ma al momento (ore dieci del mattino) non me ne vengono altri!
Ok, avevo progettato una "chiusa" del Giappone con una serie di considerazioni finali ed eccomi qua a cercare di mettere ordine tra tutti i ricordi di questo bellissimo paese, solo che credevo di riuscire a catalogare meglio il tutto mentre come al solito la mia mente si perde e non mi segue in questi tentativi di inquadramento, quindi non lotto più e lascio che le sensazioni escano a pioggia, senza rete, e quel che viene viene…tanto non sono in lizza per il pulitzer!
La prima cosa che mi viene in mente pensando al paese del sol levante è che si tratta di un posto che offre tante contraddizioni ma senza attriti apparenti, in cui si può trovare il massimo della tecnologia e della modernità ma che offre anche angoli di antico e di tradizioni millenarie, o almeno questo è ciò che ho trovato nelle città visitate
Infatti Tokyo e Osaka che sono due delle città più moderne al mondo nascondono nelle pieghe delle loro strade contorte vecchi templi e negozietti o bettole degne di un racconto dei secoli passati, ma anche Kyoto e Nara che al contrario sono conosciuti come due dei siti più antichi del paese puoi trovare postazioni internet e edifici ultramoderni in cui spiccano statue dedicate ai cartoni animati!
La campagna giapponese purtroppo non l’ho praticamente vista, solo di sfuggita dallo shinkansen quindi non posso dire nulla, solo che il verde del riso è brillante e i boschi di bambù sono uno spettacolo armonico ed inaspettato agli occhi di una occidentale
Il popolo giapponese è entrato nel mio cuore per la sua gentilezza, ma più viaggio più mi rendo conto che i più maleducati al mondo siamo noi italiani, davvero nella mia casistica ho trovato solo persone affabili e più o meno disponibili ma sempre attente e partecipi in tutti i posti che ho visitato, mentre al ritorno in patria non faccio che incocciare in antipatici scortesi che a domanda non rispondono o peggio ti mandano a quel paese…sì non siamo proprio tutti così ma davvero la percentuale di stronzi in Italia è preoccupante ed in continua ascesa!
Certo i giapponesi hanno anche delle peculiarità non da poco, ad esempio il loro attaccamento al lavoro (o alla scuola) e il loro senso di disciplina sono oltre i limiti del normale e sono molto restii nell’espressione dei sentimenti, ma penso che la cosa sia in evoluzione positiva con la contrapposizione alle altre culture più "sciolte" come ad esempio gli italiani, che tra i pregi ha quello di essere uno dei popoli più estroversi al mondo
La fatica del lavoro e dello studio si evince anche dal numero impressionante di persone di tutte le età che dormono in metropolitana e in treno: non ho mai visto così tanta gente pigliare sonno profondamente in qualsiasi angolo utile, e perfino un paio di ragazzi che dormivano in piedi, appoggiandosi alla folla della metro!!!
Un altro ricordo che mi inquieta non poco e su cui ho già disquisito è il rapporto con l’inglese che mi sarei aspettato meno problematico nonostante gli avvertimenti da chi ci era già stato e invece ho trovato proprio a livelli preoccupanti!
Io non parlo un "fluent english" ma me la cavo abbastanza da poter andare da sola in giro per il mondo facendomi capire e riuscendo a capire gli altri senza grossi problemi ma in Giappone dopo vari tentativi andati a vuoto ho dovuto ripiegare per la strategia più ovvia: se dovevo chiedere informazioni mi rivolgevo agli occidentali! La cosa mi ha salvato da crisi di incomunicabilità che non avrei mai creduto possibili al giorno d’oggi, ma tant’è, il Giappone è pieno di contraddizioni, come già detto!
Così anche stasera il corso di giapponese mi aspetta per imparare le basi di questa lingua che non è poi così difficile come sembra, la cosa più rognosa all’inizio è imparare gli hiragana e i katakana, cioè gli alfabeti usati per questa lingua…in realtà usano anche gli ideogrammi cinesi ma quelli per ora li lasciamo stare, troppo complicati!
Certo che al termine del corso dovrò programmare una nuova visita in Giappone per sfruttare la mia perfetta conoscenza della lingua…così sto già risparmiando all’uopo!
Le mie ultime considerazioni giapponesi si fermano qui, se avessi qualche novità editerò il post nei prossimi giorni, per ora vi lascio con l’immagine più delicata e carina che ricordo del mio viaggio: un giorno in metropolitana ho lasciato il posto ad una signora anziana (piccolissima naturalmente) che mi ha ringraziato mille volte con altrettanti inchini tanto da mettermi in imbarazzo, poi mentre io me ne stavo tranquilla a leggere in piedi accanto alla porta mi sono sentita tirare per la giacca ed era lei che appena si era liberato un posto vicino mi aveva subito avvisato con altri mille inchini…devo dire che la scena era un po’ comica ma molto toccante per me che non avevo mai ricevuto una tale quantità di inchini!
Ps: alla fine ho scoperto che il vestito della Presidentessa è di Narciso Rodriguez, un affermato stilista sulla scena americana…a me non piace comunque!

martedì 4 novembre 2008

Pre-post


Lo so, non aggiorno abbastanza il blog, ma la vita di tutti i giorni è tornata prepotentemente a farsi strada e non mi lascia molto tempo, infatti neanche questo è un vero post ma un pre-post, come da titolo, che annuncia il prossimo post in cui spero di riuscire a dare una sintesi al mio viaggio giapponese...in attesa del prossimo!
Come ogni esperienza infatti ci segna anche inconsapevolmente e ci rende diversi così i viaggi sono secondo me una delle armi più potenti che abbiamo a disposizione per rinnovarci e scoprire nuovi orizzonti non solo esterni e questo è uno dei viaggi più sorprendenti della mia pur limitata esperienza
Allora alla prossima, il prima possibile, e sperando che nel frattempo i milioni di americani che hanno anche il nostro destino nelle loro mani vadano a votare per la persona giusta...
5/11/08 Postilla dopo-elezioni:
Stamattina mi sveglio come al solito verso le 6 e così facendo colazione incoccio nel discorso di Obama in diretta tv: devo dire che non mi è dispiaciuto assistere in tempo reale ad un evento storico, anche se con la tazza del caffelatte in mano...se fossi stata negli USA avrei fatto un salto a Chicago per ascoltare parlare con un po' di retorica, ma non troppa, il primo presidente nero della nazione più potente del mondo
Sembra che alla fine l'America si sia data una scrollata e abbia deciso davvero di fare qualcosa per cambiare la sua storia e anche la nostra perchè purtroppo o per fortuna siamo legati a filo doppio a questo popolo che ci ha dato molto ma che con l'era Bush ci ha anche frantumato oltre i limiti i cosiddetti! Solo per il fatto che non vedrò più la faccia da imbecille dell'ex presidente sono già contenta, poi Obama non mi pare malvagio, ormai sono in un'età in cui prima di entusiasmarmi ci metto un bel po' e neanche questa volta faccio eccezioni, prima di dire che è un grande presidente aspetto di vederlo all'opera, ma le premesse ci sono, speriamo bene...intanto già che nel discorso abbia citato tutti i gruppi etnici (e vorrei ben vedere!) e gay depone già a suo favore, poi lo aspettiamo alla resa dei fatti, intanto in bocca al lupo, mister president!
ps: ma come era vestita la first lady? non me ne intendo granchè di moda ma perfino io sono rimasta sconvolta da quell'orrendo abito rossonero...bisogna che la Carla Bruni vada a darle qualche lezione di stile!!! :-)