domenica 19 luglio 2009

A sort of homecoming


Lo sapevo
Lo sapevo che a Londra mi sarei sentita a casa, sapevo che avrei rivisto le sue strade speculari, i suoi pub, la sua tube e tutto ciò che amo di questa città con un tuffo al cuore, ma mi ha stupito l’intensità della passione che mi lega a lei
È stato davvero una specie di ritorno a casa, come cantavano gli U2 quando erano ancora gli U2 e non una band barcamenante tra il mercato e la pseudo-solidarietà…comunque lasciamo perdere, magari su Bono e compagni scriverò un post dopo quello che sarà il mio primo (lo so!) concerto degli U2 il mese prossimo

Ritornando a Londra non posso fare altro che sciogliermi di nuovo nella nostalgia che ormai è cronica per un posto così vicino al mio modo di essere
Il viaggio è andato benissimo, anche se non c’è stato un sole meraviglioso come nella mia prima visita, ormai 6 anni fa, ma a parte il primo giorno in cui è venuto giù il diluvio universale non ci possiamo lamentare
Il piedino per fortuna ha retto grazie alla provvidenziale fascia elastica e così ho potuto scammellare tranquillamente per ore e ore senza effetti collaterali, solo un po’ di stanchezza aggiuntiva alla sera ma niente di serio, e così abbiamo girato in lungo e in largo per la mia città e abbiamo scoperto ancora nuovi posti intriganti e bellissimi, oltre a fare un tour per i luoghi “turistici” visto che con noi c’era un viaggiatore che la vedeva per la prima volta

E così ora conosciamo le ripide scale a chiocciola che conducono alla antica sala operatoria più incredibile del mondo che si trova nel soffitto di una chiesa, ci siamo divertiti nel museo dei giocattoli in cui oltre all’esposizione magnifica abbiamo ammirato anche la casa stessa che come giustamente afferma Mario Maffi nel suo bellissimo “Londra” è un esempio splendido della tipica casa londinese, con i suoi passaggi quasi segreti, le sue anse e scale e stanzine…


Abbiamo anche passato qualche ora nel “Postman’s Park” dove un filantropo ha creato un luogo in ricordo di persone morte per salvare qualcun altro, in modo che il loro eroismo di persone comuni fosse esaltato come quello già codificato degli eroi militari: io la trovo una splendida idea e il posto non ha nulla di tetro, è un meraviglioso piccolo giardino (come ce ne sono tanti a Londra) in cui le targhe commemorative fanno compagnia alle mamme con le carrozzine e ai manager in pausa pranzo, nonchè a un gruppetto di turisti italiani che hanno visto “Closer”


Non avremmo mai creduto di trovare nel cuore di Londra una vera e propria “sagra” paesana con addirittura la mungitura della finta mucca e i gonfiabili per i bambini, ma soprattutto la pesca e cibo in abbondanza, così ci ritroviamo a brindare sotto le guglie della Westminster Abbey!


I pub sono così belli che ogni volta che ne vedo uno mi viene voglia di entrare, con i loro fiori appesi fuori e le vetrate scintillanti e i loro nomi invitanti dipinti su insegne che appenderei tranquillamente in un museo
Non ci siamo limitati ad assaggiare un solo fish and chips o bangers and mash ma abbiamo coscienziosamente visitato il numero maggiore di pub in modo da poter confrontare le varie cucine, oltre naturalmente alle immancabili birre!
Lo so che la cucina inglese non è buona, lo so, anch’io come già detto sono una provinciale per il cibo e trovo sempre che qui in Italia si mangia meglio che nel resto del mondo e finora non ho avuto altro che conferme, ma non posso non registrare in questo giro di pub di essermi così affezionata ai loro “manicaretti” che al pensiero di tornare a casa e mangiare di nuovo cose buone e sane ero tristissima!!!


I compagni di viaggio sono stati all’altezza della città e il fatto di trovarmi tra amici simpatici, divertenti e intelligenti ha contribuito a rendere ancora più speciale questo viaggio già fantastico…li ringrazio anche molto per aver sopportato una pazzoide invasata che si estasiava anche alla vista di un taxi e che li ha stressati per tutto il tempo con esclamazioni di tripudio e gioia…che si sono trasformate in sospiri e lamenti l’ultimo giorno!

Ma tutto passa, le cose brutte per fortuna, ma anche purtroppo le cose meravigliose come questo viaggio e dopo questi 5 giorni di Londra non posso fare altro che salutare la mia città preferita con il magone e con un “see you” perché sto già cominciando ad organizzare la mia prossima visita…

martedì 7 luglio 2009

In partenza!!!!!

Solo un salutino prima di prendere l'aereo (per fortuna non ancora con i posti in piedi!!!) per la mia amata Londra, ciao! :-)