domenica 21 dicembre 2008

Ikea

L’altro giorno avevo una giornata di ferie e così ho organizzato una gita all’Ikea!
Sì, il termine giusto è "gita" visto che eravamo tre femmine senza alcun problema d’arredamento, solo con la voglia di vedere le novità del mobilificio/luna-park globalizzato
Le altre due mettevano piede per la prima volta nel tempio del low cost e l’impatto è stato abbastanza positivo, io ci ero già stata qualche volta o per comprare mobiletti vari o per gironzolare e prendere qualche accessorio accompagnando qualcun altro
L’Ikea ormai è stata analizzata a fondo da fior di sociologi e scrittori ma rimane pur sempre un mistero il successo che ha avuto in tutto il mondo, infatti se si pensa che in Svezia e in Europa la cosa può essere supportata da un gusto per l’arredamento abbastanza simile non si capisce come in America o in India possa ottenere gli stessi numeri sia nel budget sia nei visitatori

Si dirà che la possibilità di montare i mobili titilla il maschio che si sente alla stregua dei pionieri del west e pensa così di dare un contributo essenziale e insostituibile al menagè familiare, si penserà che il design abbastanza ricercato è l’ideale per dare alle donne l’illusione di poter scegliere tra vari modelli come in un vero mobilificio di firma
Anche la robustezza dei manufatti gioca a loro favore, senza dimenticare che effettivamente con il giochetto "pacco-piatto/porta-a-casa-con-la-tua-macchina/do-it-yourself" si paga davvero poco e con pochi euro si può davvero arredare un’appartamento senza dover buttare via tutto dopo pochi anni
Non che ci si trovi davanti a mobili che si potranno tramandare ai nipoti ma qualcosa di onestamente dignitoso e che incontra i gusti moderni senza alcun dubbio
Insomma per farla breve mi sono portata a casa questa scarpiera a cui facevo il filo da almeno un’annetto e tutta felice mi sono quasi slogata il polso a forza di avvitare viti di tutte le forme e pigliata qualche strappo alla schiena per tirare su le ante e per rimediare un mobile che non pendesse miseramente…ma se non c’era il mio folletto natalizio la cosa si sarebbe rivelata molto più dura!
Quindi ringrazio sentitamente il nipotino che un po’ rompendo le scatole (in tutti i sensi!!!) e un po’ aiutandomi sul serio ha reso possibile l’assemblamento di questa opera d’arte...grazie Stefano! :-)

domenica 14 dicembre 2008

Casablanca







Oggi qui al Lido c’è stata la giornata conclusiva del Festival del fumetto, e io che ho sempre amato questo genere, anche se non in maniera maniacale come molti collezionisti, ho approfittato dell’occasione per vedere uno dei miei miti: Giorgio Cavazzano!
Chi sa qualcosa di fumetto conosce quello che è uno dei maggiori disegnatori contemporanei, ma anche chi non distingue un segno da uno scarabocchio basta che abbia letto qualche Topolino nella sua vita e avrà avuto tra le mani i disegni di questo genio dell’arte fumettistica
Parliamo infatti di chi ha rivoluzionato con Romano Scarpa il disegno disneyano in Italia e lo ha poi esportato nel mondo, di uno dei maggiori fumettisti a livello mondiale, di chi ha saputo reinventare i personaggi e le location di uno degli albi più "conservatori" dell’editoria, oltre ad inventare alcuni personaggi che hanno fatto la storia della Disney come Reginella e Paperinika
Oltre a lavorare per la casa americana sforna anche alcune serie come "Oscar e Tango" e la mitica "Altai e Jonson", vero cult tra gli appassionati, che si serve dei testi di Tiziano Sclavi
Con lo stesso autore sta attualmente lavorando ad un albo speciale di Dylan Dog, e sono molto curiosa di ammirare come il talento del maestro avrà saputo affrontare il detective dell’incubo…sarà fra l’altro il primo Dylan che mi comprerò!

E’ impossibile elencare tutti i personaggi e le storie di una carriera lunga e ricca di meravigliose opere, per quello vi rimando a wikipedia o comunque ad altri siti, a me preme ricordare uno dei settori in cui il mitico Cavazzano ha dato a mio parere il meglio di sé, cioè le parodie, ed in particolar modo quelle cinematografiche
Infatti il titolo del post si riferisce al famosissimo film che io adoro ma soprattutto alle tavole che il nostro ha realizzato basandosi su quella storia appunto, un vero capolavoro in cui è facile notare come l’autore abbia studiato a fondo le inquadrature, le luci, le movenze dei protagonisti per poter affrontare un compito così arduo
La cosa che amo in particolare è l’unicità di quella che considero davvero un’opera d’arte e mi riferisco all’uso del bianco e nero che è ben lontano da quello "tradizionale" e piatto dei fumetti, qui vediamo come le ombre e le luci siano morbide e vivificate dal pennello del maestro che ha usato con grandissima perizia una tecnica di viraggio assolutamente inconsueta in questo mondo, ricreando un'atmosfera perfetta che tuffa il lettore nel "Mickey's cafè" e nelle strade della città misteriosa
Il risultato infatti è sorprendente e talmente affascinante da far dimenticare che si è davanti ad un disegno, sembra davvero di assistere ad una proiezione di un vecchio film in bianco e nero la cui storia (sceneggiata dallo stesso Cavazzano) è fra l'altro più divertente e bella, nel suo malinconico umorismo, dell'originale!

Oggi che finalmente ho anche "conosciuto" l’artista che forse più di ogni altro ha segnato la mia adolescenza ho scoperto che oltre ad essere un grandissimo artista appunto è anche un grande uomo: gentile, simpatico, sempre disponibile…è proprio vero, più sono grandi e meno se la tirano!

Sono riuscita con il mio solito savoir faire (cioè rompendo le scatole) a farmi una foto insieme a lui e a ricevere due autografi e un disegno che in pochi istanti ha fatto sotto i miei occhi sbrilluccicanti…che dire, sono così sopraffatta che mi sembra di essere tornata adolescente, quando leggevo topolino quasi solo per trovare le sue storie…grazie maestro!
Ps: su wikipedia trovate la sua pagina: http://it.wikipedia.org/wiki/Giorgio_Cavazzano

domenica 7 dicembre 2008

Caligo



In realtà la pronuncia è "caìgo", con la i accentata, perché in veneziano le elle spariscono, ma si scrive caligo, anche se è non è molto elegante!
La traduzione? Nebbia
Ed è la nebbia la regina di questi giorni, una nebbia atmosferica che ti entra nelle ossa e ti costringe a lottare con il freddo alzando il bavero e infilando i guanti ed una nebbia social-politica che ti costringe a lottare con soffi reazionari che ti entrano nel cervello e lo sconvolgono
La nebbia che fa fermare i vaporetti e rallentare in macchina è quasi bella da vedere, è una delle meraviglie della natura, può essere poetica ed ispirare artisti con il suo dolce ovattamento…anche i Radiohead hanno omaggiato la nebbia con la bellissima canzone "Fog"
La nebbia che invece ci ritroviamo davanti sempre più spesso in Italia è di ben altra pasta e riempie di rabbia e rende increduli di fronte a espressioni e idee che si pensavano relegate ad altri mondi, lontani nello spazio e nel tempo

Di che parlo? Mi ha molto colpito una delle ultime uscite del papa, una persona che non è tra i miei maestri di pensiero e che continua ad omaggiarci con delle perle davvero incredibili
L’ultima in ordine di tempo, appunto, è il rifiuto della santa sede alla richiesta dell’Onu di aderire alla moratoria per abolire il reato di omosessualità nel mondo, visto che ancora adesso in 91 paesi viene punita penalmente
La notizia mi ha colpito facendomi provare l'ebbrezza di un viaggio nel tempo perchè mi sono ritrovata in un nanosecondo proiettata nel medioevo, e senza la DeLorean!
Ringrazio per questo il papa che ha permesso a me, povera abitante dell’Italia del 2000, di vedere con i miei occhi il mondo come poteva vederlo una persona nata un migliaio di anni fa e spero che nel prossimo sequel di "Ritorno al futuro" sia interpellato quale esperto dei secoli passati…ma con la speranza che il titolo del film lo ispiri e ritorni tra noi, oggi, qui: mondo, Italia, 2008

ps: per gli appassionati dei Radiohead (e per chi vuole conoscerli) il video youtube di "Fog" è qui: http://it.youtube.com/watch?v=wWucA7e-LRg

lunedì 1 dicembre 2008

Acqua alta























Stamattina mi sveglio senza fretta, tanto oggi lavoro di pomeriggio, mi faccio la mia bella colazione con calma guardando le notizie sul televideo, poi attacco la radio mentre mi lavo e mi vesto...insomma una vera pacchia perché quando ho tempo mi piace rilassarmi e prendere la vita senza fretta
Così ascoltando e finendo due faccende di casa sento che parlano dell’acqua alta perfino su radio deejay! Ostrega, allora la faccenda è seria! Proprio nello stesso momento la mia collega mi chiama e mi dice che al lavoro praticamente sono isolati, la gente arriva con gli stivaloni fino alle cosce o con tutti i vestiti bagnati perché le passerelle sono state tolte a causa dell’altezza esagerata della marea: potrebbero essere trasportate dall’acqua e navigare per le calli facendo non pochi danni
Accipicchia, e io che faccio? Vabbè, almeno provo a vedere che succede al Lido, se c’è qualche vaporetto, così intanto mi faccio una bella passeggiata perché naturalmente lo sciopero non è stato revocato (poi lo sarà verso l’una ma io non ho visto autobus) e arrivata in piazzale S.Maria Elisabetta lo trovo quasi completamente allagato, il Gran Viale è un rio dove si avventurano solo pochi temerari con gli stivaloni, non arrivano battelli e così devo ritornare sui miei passi, avvisando le colleghe…senza grossi patemi d’animo devo dire, mi dispiace solo per loro che si troveranno un po’ incasinate, ma d’altronde che posso fare?
Così la giornata che si preannunciava piena e disagiata dallo sciopero si rivela libera e bella, come il vecchio shampoo: mi fiondo infatti a casa e presa l’auto dopo aver fatto due spese per evitare l’eco quando apro il frigo, gironzolo per il Lido con la macchina fotografica e faccio un servizio degno di Cartier-Bresson!
Poi nel pomeriggio mi sgaloppo la mia oretta di corsa in un’atmosfera surreale perché contrariamente al previsto non girano molte auto e i murazzi invece come da previsione sono deserti a parte qualche altro pazzo che corre o che porta fuori il cane sotto la pioggia
Infatti comincia anche a piovere, il tempo che preferisco perché la pioggerellina non è insistente e non disturba, rinfresca e tiene lontani gli ostacoli umani sulla mia strada!
Ok adesso dovrei andare al corso di giapponese, ma francamente chi me lo fa fare di scammellare di nuovo fino al piazzale per poi cercare un battello che si muova e magari trovarmi la nuova marea che si alza e mi blocca a S.Zaccaria?
Così come si sarà capito resto tranquilla a casa e per oggi mi tocca ringraziare lo scirocco che mi ha regalato una giornata inaspettata!
ps: mi dispiace ma le foto si sono pubblicate proprio male...e non riesco a rimediare quindi restano così!

giovedì 27 novembre 2008

Piscina


Il mio amico Alessandro ci va da una vita, per un po' abbiamo fatto qualche corso di nuoto insieme (ma lui era nella corsia più veloce!) e ne esalta le virtù e si appassiona quando vede i miglioramenti, io invece avevo mollato da un bel pezzo per vari motivi ma in effetti mi mancava, così quest'anno ho deciso di ricominciare

Mi sono iscritta al corso e per due sere la settimana vado a sguazzare in piscina...la prima volta però non sapendo dove andare mi sono vista mettere nella corsia dei nuovi che stanno imparando a stare a galla: ora io non sono la Pellegrini, ma neanche così imbranata!

Oltre tutto ho pigliato un sacco di freddo così la volta dopo ho detto il gran rifiuto e mi sono quasi auto-assegnata ad una corsia più veloce in cui mi toccava correre per stare dietro ai miei compagni

Accipicchia, forse ho fatto il passo più lungo della gamba, mi sono detta, anzi, la bracciata più lunga del braccio, adesso l'istruttore (fra l'altro molto simpatico) mi indica con fare inquisitorio e mi chiede che ci faccio io povera paria del nuoto nell'olimpo dei nuotatori...invece per fortuna non è andata così, l'istruttore (simpatico) non mi redarguisce se non quando respiro male o metto il braccio in posizione errata, i compagni alla fine non sono così lontani e mi diverto un sacco!

Stasera dopo le nuotate a vari stili più veloci e più lente e le bracciate e il recupero e gli spruzzi e le gambate e...mi sono attardata nella corsia vuota ormai silenziosa e ho "sentito" l'acqua che mi avvolgeva come una sciarpa di seta, mi sono cullata nella sensazione mentre lentamente scivolavo verso il bordo, e il tempo si è fermato per riprendere a battere subito dopo ma una volta uscita dall'edificio ho alzato lo sguardo verso le stelle e di nuovo la sensazione di bellezza e di felicità mi ha accarezzato...una bella serata, in una bella giornata

Ps: ciao Ale! :-)

lunedì 17 novembre 2008

Giappone, ultimi fuochi



Il tempo passa e il Giappone si allontana nel tempo e nello spazio e anche se le emozioni che questo paese ha saputo darmi sono ancora vive ormai la vita quotidiana ha ripreso il sopravvento e non mi lascia molto tempo per aggiornare il blog…ammetto anche che è un po’ di pigrizia invernale che mi ha attanagliato e non mi lascia più!
No, sicuramente a breve riprenderò le mie uscite sul blog con cadenza un po’ più regolare, in modo da mantenere in vita il mio piccolo diario che dopo i viaggi veri e propri seguirà anche il viaggio della vita "stanziale"…brutto termine ma al momento (ore dieci del mattino) non me ne vengono altri!
Ok, avevo progettato una "chiusa" del Giappone con una serie di considerazioni finali ed eccomi qua a cercare di mettere ordine tra tutti i ricordi di questo bellissimo paese, solo che credevo di riuscire a catalogare meglio il tutto mentre come al solito la mia mente si perde e non mi segue in questi tentativi di inquadramento, quindi non lotto più e lascio che le sensazioni escano a pioggia, senza rete, e quel che viene viene…tanto non sono in lizza per il pulitzer!
La prima cosa che mi viene in mente pensando al paese del sol levante è che si tratta di un posto che offre tante contraddizioni ma senza attriti apparenti, in cui si può trovare il massimo della tecnologia e della modernità ma che offre anche angoli di antico e di tradizioni millenarie, o almeno questo è ciò che ho trovato nelle città visitate
Infatti Tokyo e Osaka che sono due delle città più moderne al mondo nascondono nelle pieghe delle loro strade contorte vecchi templi e negozietti o bettole degne di un racconto dei secoli passati, ma anche Kyoto e Nara che al contrario sono conosciuti come due dei siti più antichi del paese puoi trovare postazioni internet e edifici ultramoderni in cui spiccano statue dedicate ai cartoni animati!
La campagna giapponese purtroppo non l’ho praticamente vista, solo di sfuggita dallo shinkansen quindi non posso dire nulla, solo che il verde del riso è brillante e i boschi di bambù sono uno spettacolo armonico ed inaspettato agli occhi di una occidentale
Il popolo giapponese è entrato nel mio cuore per la sua gentilezza, ma più viaggio più mi rendo conto che i più maleducati al mondo siamo noi italiani, davvero nella mia casistica ho trovato solo persone affabili e più o meno disponibili ma sempre attente e partecipi in tutti i posti che ho visitato, mentre al ritorno in patria non faccio che incocciare in antipatici scortesi che a domanda non rispondono o peggio ti mandano a quel paese…sì non siamo proprio tutti così ma davvero la percentuale di stronzi in Italia è preoccupante ed in continua ascesa!
Certo i giapponesi hanno anche delle peculiarità non da poco, ad esempio il loro attaccamento al lavoro (o alla scuola) e il loro senso di disciplina sono oltre i limiti del normale e sono molto restii nell’espressione dei sentimenti, ma penso che la cosa sia in evoluzione positiva con la contrapposizione alle altre culture più "sciolte" come ad esempio gli italiani, che tra i pregi ha quello di essere uno dei popoli più estroversi al mondo
La fatica del lavoro e dello studio si evince anche dal numero impressionante di persone di tutte le età che dormono in metropolitana e in treno: non ho mai visto così tanta gente pigliare sonno profondamente in qualsiasi angolo utile, e perfino un paio di ragazzi che dormivano in piedi, appoggiandosi alla folla della metro!!!
Un altro ricordo che mi inquieta non poco e su cui ho già disquisito è il rapporto con l’inglese che mi sarei aspettato meno problematico nonostante gli avvertimenti da chi ci era già stato e invece ho trovato proprio a livelli preoccupanti!
Io non parlo un "fluent english" ma me la cavo abbastanza da poter andare da sola in giro per il mondo facendomi capire e riuscendo a capire gli altri senza grossi problemi ma in Giappone dopo vari tentativi andati a vuoto ho dovuto ripiegare per la strategia più ovvia: se dovevo chiedere informazioni mi rivolgevo agli occidentali! La cosa mi ha salvato da crisi di incomunicabilità che non avrei mai creduto possibili al giorno d’oggi, ma tant’è, il Giappone è pieno di contraddizioni, come già detto!
Così anche stasera il corso di giapponese mi aspetta per imparare le basi di questa lingua che non è poi così difficile come sembra, la cosa più rognosa all’inizio è imparare gli hiragana e i katakana, cioè gli alfabeti usati per questa lingua…in realtà usano anche gli ideogrammi cinesi ma quelli per ora li lasciamo stare, troppo complicati!
Certo che al termine del corso dovrò programmare una nuova visita in Giappone per sfruttare la mia perfetta conoscenza della lingua…così sto già risparmiando all’uopo!
Le mie ultime considerazioni giapponesi si fermano qui, se avessi qualche novità editerò il post nei prossimi giorni, per ora vi lascio con l’immagine più delicata e carina che ricordo del mio viaggio: un giorno in metropolitana ho lasciato il posto ad una signora anziana (piccolissima naturalmente) che mi ha ringraziato mille volte con altrettanti inchini tanto da mettermi in imbarazzo, poi mentre io me ne stavo tranquilla a leggere in piedi accanto alla porta mi sono sentita tirare per la giacca ed era lei che appena si era liberato un posto vicino mi aveva subito avvisato con altri mille inchini…devo dire che la scena era un po’ comica ma molto toccante per me che non avevo mai ricevuto una tale quantità di inchini!
Ps: alla fine ho scoperto che il vestito della Presidentessa è di Narciso Rodriguez, un affermato stilista sulla scena americana…a me non piace comunque!

martedì 4 novembre 2008

Pre-post


Lo so, non aggiorno abbastanza il blog, ma la vita di tutti i giorni è tornata prepotentemente a farsi strada e non mi lascia molto tempo, infatti neanche questo è un vero post ma un pre-post, come da titolo, che annuncia il prossimo post in cui spero di riuscire a dare una sintesi al mio viaggio giapponese...in attesa del prossimo!
Come ogni esperienza infatti ci segna anche inconsapevolmente e ci rende diversi così i viaggi sono secondo me una delle armi più potenti che abbiamo a disposizione per rinnovarci e scoprire nuovi orizzonti non solo esterni e questo è uno dei viaggi più sorprendenti della mia pur limitata esperienza
Allora alla prossima, il prima possibile, e sperando che nel frattempo i milioni di americani che hanno anche il nostro destino nelle loro mani vadano a votare per la persona giusta...
5/11/08 Postilla dopo-elezioni:
Stamattina mi sveglio come al solito verso le 6 e così facendo colazione incoccio nel discorso di Obama in diretta tv: devo dire che non mi è dispiaciuto assistere in tempo reale ad un evento storico, anche se con la tazza del caffelatte in mano...se fossi stata negli USA avrei fatto un salto a Chicago per ascoltare parlare con un po' di retorica, ma non troppa, il primo presidente nero della nazione più potente del mondo
Sembra che alla fine l'America si sia data una scrollata e abbia deciso davvero di fare qualcosa per cambiare la sua storia e anche la nostra perchè purtroppo o per fortuna siamo legati a filo doppio a questo popolo che ci ha dato molto ma che con l'era Bush ci ha anche frantumato oltre i limiti i cosiddetti! Solo per il fatto che non vedrò più la faccia da imbecille dell'ex presidente sono già contenta, poi Obama non mi pare malvagio, ormai sono in un'età in cui prima di entusiasmarmi ci metto un bel po' e neanche questa volta faccio eccezioni, prima di dire che è un grande presidente aspetto di vederlo all'opera, ma le premesse ci sono, speriamo bene...intanto già che nel discorso abbia citato tutti i gruppi etnici (e vorrei ben vedere!) e gay depone già a suo favore, poi lo aspettiamo alla resa dei fatti, intanto in bocca al lupo, mister president!
ps: ma come era vestita la first lady? non me ne intendo granchè di moda ma perfino io sono rimasta sconvolta da quell'orrendo abito rossonero...bisogna che la Carla Bruni vada a darle qualche lezione di stile!!! :-)

lunedì 27 ottobre 2008

Venicemarathon


Piccola digressione dal tema, anche perchè a breve l'argomento Giappone sarà esaurito e il "Diario di viaggio" inevitabilmente cambierà soggetto...per un po' sarà un viaggio "stanziale" perchè purtroppo soldi e ferie non ci sono più, poi speriamo di riprendere la sana abitudine di vedere altri posti e conoscere altre genti...
Ieri ho fatto la maratona di Venezia con un tempo a dir poco fantastico di 5 ore e 42!!!! A me Baldini mi fa un baffo!!!
Il bello è che ho peggiorato la mia già stupenda prestazione dell'anno scorso di 12 minuti, e ho detto tutto su quanto mi ero allenata!
Non c'è problema, io mi diverto a correre, anche se il termine giusto per il mio modo di allenarmi è "corricchiare": vado quando riesco, se ne ho voglia, cerco sì di fare almeno un paio di corsette alla settimana ma senza ammazzarmi...e i risultati si vedono!
La maratona quest'anno per me è stata ancora più bella perchè sono riuscita a convincere mia sorella, mio cognato e un amico a trascinarsi per 42 chilometri e rotti...non so se la prima volta sarà per loro anche l'ultima, ma mi pare che si siano divertiti quanto me e sono stati tutti bravissimi: gli uomini hanno terminato in poco meno di 5 ore, mentre io e mia sorella siamo arrivate insieme, e lei in pratica non si era mai allenata!
Anche il fratello, la cognata e il nipote sono stati precettati per il tifo e il servizio fotografico alla partenza, mentre l'altro nipote era addetto alle foto all'arrivo...tutta la famiglia per questa domenica non poteva prendere altri impegni!
Comunque come dicevo mi piace molto la corsa perchè ti permette di avere in qualsiasi istante un "mini-viaggio" fuori dalla routine: se vai con qualche amico/a te la passi a chiacchierare e ti diverti, se vai in solitudine ascolti il tuo gruppo preferito (devo dire qual'è?) e puoi arrivare a conquistare momenti di vera felicità...
A proposito ieri uno dei gruppi che suonano durante il percorso che si trovava al quinto chilometro stava coverizzando un bellissima canzone dei Radiohead, "The bends" e così mi ha dato una grande carica...che si è esaurita pochi chilometri dopo all'ascolto di una radio a massimo volume che trasmetteva Pupo!!!

Ritornando alla corsa è uno sport molto economico, quando hai un paio di scarpe decenti sei già a posto, e anche pratico, infatti puoi andare quando vuoi senza dover seguire gli orari delle palestre, e pure facilissimo: chi non sa correre?
Correte, gente, correte, magari dentro di voi alberga un Baldini o una Radcliffe...non si sa mai!
Ps: nella foto c'è il vincitore Joseph Lomala che ci ha messo 2h11'04", mentre la vincitrice Aniko Kalovics è arrivata in 2h32'21"...loro erano già in albergo mentre io ero ancora in giro per la campagna veneta!


mercoledì 22 ottobre 2008

Lost in translation 2


Sì, il film non l'hanno ancora fatto, e spero che non lo faranno mai perchè visto il primo non so proprio come si potrebbe attaccarci una seconda puntata, fra l'altro a me è piaciuto molto, più per la sceneggiatura e il grandissimo Bill Murray che per la sopravvalutata Johansson
Comunque ritorno sull'argomento perchè mi pare di non averlo ben approfondito...potrei intitolarlo "Lo Strano Caso Dei Giapponesi e Dell'Inglese"

Ebbene sì, mi avevano avvisato ma tutti gli avvertimenti del mondo non avrebbero mai potuto farmi immaginare quanto questo popolo NON parli inglese, basti dire che lo parlano meno degli italiani, e ho detto tutto!

Come si rimane stupiti in un giro del Nord Europa in cui praticamente tutti lo parlano, dal poppante in culla al pensionato sulla panchina (facendo morire d'invidia una povera italiana che lo studia da sempre ma è ancora a livelli scolastici!), si rimane anche più basiti (e con un sottile senso di vittoria!) nel girare per le strade di Tokyo e accorgersi che è inutile scegliere gli individui più giovani e staccati dal branco per cominciare a tempestarli di richieste in lingua anglosassone, anche loro seppur freschi di studi avranno la stessa reazione del resto della popolazione autoctona, e non spiccicheranno che poche parole...nel migliore dei casi!


Gli esempi che potrei portare sono già una bella casistica: si comincia con il personale della reception del primo albergo, (ripeto: il PERSONALE DELLA RECEPTION!) che era assolutamente incapace di intavolare una minima conversazione in inglese, ricordo ancora uno dei momenti più incredibili della mia permanenza laggiù: ad una mia domanda riguardante un’orario, quindi una delle cose più semplici e più frequenti, la receptionist mi ha guardato sconsolata, e mi ha parlato (in un’inglese più che elementare) di tutt’altra cosa, poi ha chiamato in causa un’altro collega che a sua volta mi ha risposto pan per polenta e poi paventando l’arrivo di un terzo che magari mi facesse altre domande assurde e incomprensibili e mi desse risposte altrettanto surreali ho lasciato perdere!E qui si parla di persone che un po’ di inglese lo sanno, male, ma lo sanno, per strada invece le persone sono gentilissime ma cambiando la location il risultato non cambia!

Un ragazzo a cui ho chiesto "Please, the Tokyo station?" (tanto per non mandarlo nel panico avevo deciso di semplificare al massimo le mie domande), mi risponde a malapena e quando deve dirmi "left" dice "lofff", per fortuna i gesti sono universali! Tutto ciò guardandomi con la solita espressione che ormai conosco a menadito che significa "Vorrei tanto aiutarti ma anche se ho studiato l’inglese per molti anni non ho mai imparato bene la pronuncia che per me giapponese risulta difficilissima, inoltre metti in conto che come tutti i giapponesi sono molto timido e perfettino allo stesso tempo quindi mi vergogno di parlare un’altra lingua se non la so perfettamente, appunto, non come voi italiani che magari sparate cazzate ma vi fate capire in tutto il mondo, e in questo siete decisamente più spigliati di noi!"

Magari il discorso sottinteso non era così lungo ma spiega bene perché i giapponesi non parlano l’inglese…e sul fatto della pronuncia non posso dare loro torto, visto che una delle cose più eclatanti che ho visto in questo senso è stato un programma tv in cui si insegnava l’inglese: ebbene la ragazza che faceva la parte della "studentessa" e doveva ripetere la frase finale della lezione praticamente parlava un’altra lingua!
La frase era "I’m telling you", quindi niente di trascendentale, ma la povera giapponese diceva più o meno "Aieeiiiiiuuu", cosa alquanto divertente per me ma altrettanto terrorizzante al pensiero di quello che mi avrebbe aspettato per le vie di Tokyo!


Alla luce dei miei studi in loco quindi mi sento di poter dare un consiglio essenziale per il vostro viaggio in Giappone: iscrivetevi ad un corso di giapponese...cosa che anch'io ho fatto in vista del mio fututo ritorno nella terra del sol levante, almeno quando vi diranno "Non so parlare inglese" in giapponese capirete di essere in un mare di guai!!!!

Sto esagerando, naturalmente, in realtà io che sapevo solo dire "Arigato" (e pure male) mi sono girata in lungo e in largo le città senza problemi, certo mi sentivo molto in un film di Antonioni ma la gentilezza che definirei estrema del popolo giapponese colma molte lacune...adesso è ora di nanna, konbanwa!

sabato 18 ottobre 2008

Il bagno turco





Sì, lo so, in realtà il titolo dovrebbe essere "Il bagno giapponese", ma non mi risulta che ci siano film di questo tipo!
I bagni "normali" in cui fare i bisognini sono sempre pulitissimi, a parte rare eccezioni…ebbene sì, contrariamente a tutti quelli che ho sentito io ho trovato un bagno sporco, ma solo uno!
Sono di due tipi: alla giapponese e all’occidentale; il primo è un bagno alla turca un po’ evoluto, non è scomodo e io l’ho usato un sacco di volte
Il secondo è come i nostri a parte qualche differenza sia strutturale sia tecnologica: in molti di questi bagni infatti è previsto una specie di lavandino che si trova sopra lo sciacquone e quindi l’acqua che si usa per lavare le mani poi sarà utilizzata di muovo per il water, una vera lezione di ecologia!
Poi c’è la parte più divertente e meno ecologica: mi avevano parlato di bagni dotati di una plancia di comando da shuttle e che alla fine dello sporco lavoro ti fanno anche il bidet e quando l’ho trovato nel primo albergo non ho potuto fare a meno di fotografarlo! In pratica il water ha sulla destra una postazione con vari pulsanti tra cui quello per scaldare il sedile (io però l’ho trovato fastidioso perché era praticamente ancora estate, forse d’inverno ha una sua utilità), poi ci sono i due pulsanti per il bidet, da uomo o da donna…da dove arriva l’acqua? Da una specie di sondina che fuoriesce a comando (appunto premendo il pulsante apposito) dalla tazza, si può regolare oltre alla direzione anche l’intensità della pressione e l’oscillazione: devo dire che è molto utile e comodo, oltre che igienico!
Poi c’è l’aspetto assolutamente inutile ed esagerato della cosa, ma ancora più divertente: la tavoletta si alza e si abbassa praticamente da sola, basta portarla ad una certa altezza e poi lei va su o giù…un po’ troppo, vero?

Ma il massimo l’ho trovato in un bagno di un grande magazzino: nella solita postazione di comando c’era anche un tasto con disegnata una nota musicale, naturalmente l’ho premuto e quale non è stato il mio spasso a sentire il suono finto dello sciacquone! Mi avevano parlato di questa cosa ma viverla è stata davvero un’esperienza! Alla fine ho capito che data la loro timidezza i giapponesi non amano fare sentire al mondo che stanno facendo pipì, così appena entrati azionano lo sciacquone virtuale in modo da coprire il rumore …nei bagni più evoluti non serve neanche premere nulla: entri e parte da solo, quasi uno shock!!!


L’altro bagno giapponese è quello pubblico, detto Onsen, come vi ho già accennato i loro bagni pubblici sono una vera istituzione, questo popolo ama curare la propria igiene e in questo mondo le vasche comuni sono dei must
Purtroppo non ho avuto molto tempo (e neanche abbastanza coraggio, forse) e non ho potuto apprezzare questo lusso e rilassarmi a mollo nell’acqua calda, magari al suono di musica appropriata e circondata da profumi
Se invece vi capiterà di andare laggiù non perdete l’occasione, è una delle cose che secondo me bisogna provare almeno una volta nella vita…poi magari ci si prende gusto e si diventa clienti abituali!!!
L’igiene del giapponese medio come già più volte detto è attestata su standard altissimi quindi non hanno scuse neanche gli schizzinosi, inoltre pare che l’ingresso al bagno segua alcune regole: mi risulta che le persone tatuate non possono usufruire del servizio, pare perché i tatuaggi in Giappone sono riservati agli adepti della Jakuza, la loro mafia, quindi se avete un bellissimo tribale sul braccio cercate di nasconderlo con un cerotto e tentate di entrare!
Ripeto che non ho purtroppo esperienze personali da riportare quindi vi rimando alle guide e al sempre indispensabile web

giovedì 16 ottobre 2008

Turista per caso











Il film è molto bello e anche la coppia Roversi-Blady che ne ha sfruttato il geniale titolo mi piace molto quindi lo uso per il post in cui cercherò di andare sul pratico e dare consigli per un viaggio giapponese


Viaggio: ci sono molte compagnie che fanno la tratta dell’estremo oriente ma la maggior parte a prezzi esosissimi, quindi il consiglio più importante è quello di aspettare come dei falchetti appostati sul web le offerte che quasi tutte le compagnie ogni tanto buttano fuori per riempire gli aerei nei periodi più mosci
Io purtroppo non avevo scelta, i concerti erano in ottobre e ho dovuto fare buon viso a cattivo gioco ma devo dire che mi sono trovata molto bene con la finnair: begli aerei, puntualità svizzera, cortesia del personale…l’unica pecca il cibo servito a bordo ma quello quando mai è decente? Forse solo in alitalia, dove però non ho mai viaggiato, e chissà se ci viaggerò mai visti i prezzi! Un altro piccolo appunto va ai filmini in classe "poverelli" che si potevano vedere solo dagli schermi in comune mentre quando ho volato con la swiss ogni passeggero anche tra i comuni mortali aveva lo schermo privato e poteva decidere tra vari film o giochi o documentari o altre amenità e in un viaggione lungo la cosa è apprezzabile; comunque il sito della finnair è http://www.finnair.com/
Una volta arrivati in Giappone se avete abbastanza tempo a disposizione e volete vedere una serie di posti vi sarà utilissimo se non indispensabile il japan rail pass, per gli amici JRP, una specie di abbonamento che vi consente di pigliare un bel po’ di treni ma anche alcuni bus e metropolitane: io a Osaka ho dovuto pagare ogni tanto la metropolitana perché il mio albergo non era servito dalle linee del JRP ma a Tokyo non ho mai fatto un biglietto e ho girato tutta la città senza problemi, come mi ha consigliato un esperto del Giappone a cui ancora adesso rivolgo devoti canti di lode e di grazie…se volete leggere il suo bellissimo blog è : http://www.fabrizioguerrini.blogspot.com/
Il JRP si può fare solo dall’estero perché è rivolto solo agli stranieri o ai giapponesi residenti all’estero quindi muovetevi per tempo perché si deve "ordinare" ad un’agenzia che vi consegnerà una specie di ricevuta che dovrete cambiare con il vero abbonamento una volta arrivati in terra d’oriente: occhio perché il pass vale 7, 14 o 21 giorni e comincia la validità il giorno in cui lo ritirate (non guardano l’orario, solo la data)
Poi per entrare nel reparto japan rail delle varie stazioni basta evitare i tornelli e passare sempre dove si trova il personale umano a cui mostrerete con malcelato orgoglio il vostro tesserino (fra l’altro bellissimo: c’è la riproduzione dell’onda di Hokusai)
Per viaggiare sui leggendari shinkansen basta prenotare il giorno prima (ma anche meno: io una volta ho cambiato la prenotazione pochi minuti prima e non ci sono stati problemi) negli uffici jr e avrete un servizio di prima qualità con il numero del posto e della carrozza sul biglietto che vi consegnano: al momento di pigliare il treno basta che vi piazzate esattamente dove c’è il segnale sul marciapiede con il vostro numero di carrozza e il gioco è fatto, in men che non si dica arriverà il treno più veloce del mondo e non dovrete fare altro che accomodarvi in carrozze pulite, con personale più che gentile (che mastica pure un po’ di inglese!) e posti spaziosissimi con sedili reclinabili all’infinito dove ho dormito alla grande! Inutile dire che partirete in perfetto orario e arriverete in orario perfetto: per noi italiani è come entrare in un mondo parallelo dove i treni sono davvero come dovrebbero essere!
Il sito del JRP è http://www.japanrailpass.net/ l’agenzia più economica che ho trovato è a Firenze, la HIS experience (ma forse troverete di meglio con un po' di più tempo, io ero un po' in ritardo!)
Dimenticavo: se siete femminucce la metropolitana riserva delle carrozze solo per voi, sono contrassegnate dal colore rosa e comunque da scritte anche in inglese e l’idea non è per niente malvagia perché di solito sono più vuote delle altre!!!
Se siete appassionati della macchina e volete guidare a tutti costi io ve lo sconsiglio fermamente: la guida è come nel Regno Unito e già qui cominciano le difficoltà ma soprattutto i cartelli sono per la maggior parte in giapponese, quindi a parte il linguaggio universale dei semafori rischiate di trovarvi in guai seri, comunque sull’argomento non posso aiutarvi in ogni caso quindi passo, ribadendo di lasciar perdere: perché ostinarsi a rovinarsi il fegato nel traffico orientale quando si può viaggiare comodamente cullati dalle ferrovie giapponesi?
Il solito consiglio di portare scarpe comode per scarpinare è d’uopo (che viaggiatori sareste altrimenti?) ma qui si colora di nuove sfumature: se volete visitare i templi (e lo volete, vero?) ricordate che nella maggior parte degli edifici di culto si devono togliere le scarpe quindi non portate calze rotte e curate la pedicure in estate! Inoltre anche nelle locande tradizionali giapponesi (i Ryokan) è obbligatorio togliere le calzature e se siete fortunati e vi invitano in qualche casa idem, quindi mi raccomando!

Mangiare: io amo moltissimo viaggiare ma nel cibo sono un vera italiana, anche se non sono una golosona soffro le cucine estere perché non c’è niente da fare, la nostra è la meglio e non ci sono storie! Detto questo in Giappone non mi sono trovata malissimo come in altri posti (tra cui il mio adorato Regno Unito) e ho risparmiato molto…come? Con i cosiddetti bento, dei vassoietti o comunque piatti pronti che trovate in tutti i supermercati et similia che se richiedono riscaldamento vi scaldano al microonde direttamente quando pagate alla cassa e vi potete portare al parco (o se piove in albergo) con notevolissimo risparmio e un gusto non così malvagio (non aspettatevi il miglior sushi però!)
Anche in molte "bettole" i prezzi non sono elevati e mangerete abbastanza bene e per di più immersi nel "colore locale" (espressione che non ho mai capito bene: ma che è sto colore? boh!), ricordate che in molti di questi posti si "ordina" il piatto pagandolo in una macchinetta che vi dà lo scontrino che portate al banco: io la prima volta ho fatto un casino e la signora è dovuta uscire dal bancone per aiutarmi come fossi una bimba piccola, ma d’altronde non capivo un’acca di quello che mi ripeteva…però è stato divertente! Anche i sushi bar sono uno spasso perché c’è il nastro trasportatore che vi passa sotto il naso e da cui pigliate i piattini, non sono malvagi e i prezzi sono buoni
Io consiglio comunque di scegliere sempre posti in cui i prezzi sono esposti per evitare sorprese, anche perché la maggior parte dei locali ha in vetrina i famosi bellissimi piatti finti che vi danno un’idea del cibo servito con il cartellino del prezzo molto chiaro, quindi non cercate alternative più lussuose se non volete ritrovarvi un conto esorbitante!
Se invece avete grana da spendere credo che ci siano molti posti in cui il livello del cibo e del servizio sono elevati ma non ho cognizione di causa, informatevi sulle guide, vi dico solo che la città famosa per il cibo è Osaka, quindi magari cominciate da lì per un giro gastronomico giapponese
Un discorso a parte in questa sezione meritano i bastoncini: abituatevi ad usarli perché in molti posti non c’è alternativa! Non è poi così difficile come sembra, guardate come fanno loro ed adeguatevi, vedrete che il cibo sarà anche più buono: io ci ho preso gusto e ormai mi facevo dare le bacchette anche quando c’era la possibilità della forchetta!
Anche per le bibite non crucciatevi: il Giappone è tappezzato di macchinette distributrici di acqua, the freddo, coca cola, birra…ne trovate davvero ad ogni angolo, quasi fin dentro ai templi!

Dormire: ci sono molte possibilità tra cui i già nominati Ryokan che sono molto suggestivi perché vi fanno provare la vera ospitalità giapponese con tutte le sue peculiarità però costano una fortuna, infatti io ho lasciato perdere perché le finanze erano già provate! Io come al solito ho sfruculiato internet alla ricerca di qualche posto carino e a buon mercato e ho trovato varie offerte: di solito cerco con expedia e tripadvisor in modo di vedere le foto dei posti in cui andrò e leggere i commenti di altri utenti, così ho trovato due alberghi a Osaka e Tokyo
Il primo a Osaka non era niente male, aveva stanze all’occidentale (preferisco) ma anche piacevolezze orientali come il bagno in comune
Il bagno giapponese è un’istituzione, la loro cura per il corpo è leggendaria e il bagno si inserisce in questa visione dell’essere, non posso darvi alcuna dritta perché (con un po’ di postumo pentimento) non l’ho mai provato…lo so, ho sbagliato ma la prossima volta non mancherò! Nel mio albergo c’erano i due bagni per le femmine e i maschi e per il nostro era necessaria una password per entrare in modo da tutelarci dai maschiacci (ma dove saranno tutti questi bruti in Giappone? Mah!), rimaneva aperto per quasi tutto il giorno e la notte ed era molto utilizzato dalla clientela locale (cioè il 99% dei clienti: io ero l’unica occidentale…infatti il personale zoppicava nell’inglese!)
L’albergo è il Dormy-Inn Shinsaibashi, davvero un buon rapporto qualità-prezzo, una bella colazione, non abbondantissima come nei paesi nordeuropei ma buona…l’unica pecca la postazione internet: praticamente un buco con un computer da consultare in piedi e che funzionava pure male, ma a parte questo da consigliare
A Tokyo sono stata all’Oak hotel, poco più di un ostello, non molto bello, la mia stanza non era il massimo e aveva un bagno piccino piccio’, il bagno giapponese manco sognarlo ma in compenso aveva tre computer tre con i loro sgabellini che andavano alla grande!
La clientela è cosmpolita e infatti il personale parla bene inglese, sono molto gentili e a me hanno dato il phon e anche la spina per caricare il cellulare (infatti le nostre spine hanno bisogno dell’adattatore), non c’è colazione ma intorno trovate un bel po’ di posti in cui sbizzarrirvi con piatti all’orientale, se poi avete nostalgia di cappuccino e brioche andate in centro dove trovate anche gli illy e i segafredo caffè (dove mi hanno fatto la schiumetta a forma di cuore!) anche se le brioches non erano particolarmente buone devo dire che mi hanno tirato su!
Comunque il quartiere è uno dei migliori della capitale, siete vicini alla stazione di Ueno, avete uno dei templi più famosi di Tokyo sottocasa e strade animate da commercianti, insomma un albergo mediocre ma in un bel posto
Ok, il resto alla prossima

sabato 11 ottobre 2008

Dolls













Le ragazze di questo paese si dividono in due categorie: quelle che si vestono normalmente e quelle che si adornano di orpelli in modo da apparire come delle bambole, aiutate in questo anche dalla fisionomia e dalla carnagione, accentuate da un trucco pesante
Per una occidentale la vista di queste ragazze, chiamate "lolite", risulta assolutamente sconcertante, per quanto sapessi che c’era questo "movimento" e avessi visto alcune foto devo dire che la prima volta che mi sono trovata faccia a faccia con una bambola di dimensioni umane lo shock è stato bello forte!
Girano in gruppi e si trovano soprattutto a tokyo ma ne ho viste anche a osaka, e sembra che il loro manifesto culturale sia da riferire alla rivendicazione di un’infanzia che vogliono allungare il più possibile come protesta per il ruolo che la società giapponese riserva loro una volta adulte
Infatti in Giappone il patriarcato è ancora la forma familiare più diffusa e il ruolo della donna nonostante gli studi rimane ancora quello della casalinga
La moda è in costante e vorticoso divenire, ciò che oggi va alla grande potrebbe già domani essere out, inoltre le categorie sono infinite: si parla di gothic-lolita, sweet-l., punk-l., classical-l., e chi più ne ha più ne metta
Intorno a questo movimento come di norma è nato un giro d'affari che comprende riviste specializzate in cui è possibile trovare cartamodelli per creare il proprio look, aziende che vendono tutto l'occorrente per lolitizzarsi, dalle stoffe agli accessori, e marchi di moda che sono stati eletti dalle ragazze come "fornitori ufficiali" e che naturalmente hanno esasperato le loro creazioni in modo da soddisfare i gusti decisamente fuori dall'ordinario di questa tribù
Ultimamente sono in forte ascesa le ragazze che si ispirano ai cartoni animati giapponesi, i famosi manga, così non stupitevi se trovate sailor moon camminare vicino alla stazione di shibuya, uno dei centri pulsanti delle mode giovanili della capitale
Così le donne-bambine delle metropoli si sono ritagliate un angolo di "eterna giovinezza" che le difenda dall’odiato futuro, e in cuor mio non so dare loro molto torto: che gusto c’è a crescere se la tua vita è già programmata?
Purtroppo non sono riuscita a fotografarle, anche se dicono che si mettono in posa quando provate a scattare io non ho mai avuto l’opportunità di farlo, gli incontri sono stati sempre fugaci e non mi lasciavano il tempo di agire, quindi ho postato alcune foto dal web
ps: il film che dà il titolo al post è un capolavoro di Takeshi Kitano che offre molte riflessioni sul Giappone moderno, lo consiglio caldamente anche se è molto triste

venerdì 10 ottobre 2008

Il Corvo

Qui a Venezia siamo abituati ai piccioni e ai gabbiani che sono una presenza stabile nelle calli e sui canali, e lanciano i loro versi nel cielo cittadino (oltre a lanciare i loro ricordini sulle giacche dei turisti e veneziani!) ma non ero preparata a trovare i corvi nelle città giapponesi!
Osaka e Tokyo sono le due grandi città che ho visitato e mi sono molto stupita al primo cra cra che ho sentito, immaginavo di avere le allucinazioni uditive, mentre di lì a breve ho visto il primo di una serie di corvi che popolano tranquillamente i quartieri cittadini
Se andate in giappone non vi sarà difficile ascoltare i loro versi sgraziati e vedere i voli brevi e pesanti anche in mezzo al traffico più caotico, strano spettacolo per una metropoli!
Sì, a Londra ci sono i corvi della torre, che però sono tenuti in semicattività perché la leggenda dice che finchè ce ne saranno la monarchia non si estinguerà; si tratta probabilmente degli ultimi discendenti di una eletta schiera che si distingueva dallo stormo che nelle ere antiche popolava la capitale britannica, e stanno lì a ricordarci che in tempi remoti il loro gracchiare era uno dei suoni più familiari per tutti gli abitanti delle città
Ora questo non è più vero se non in pochi posti, come le città giapponesi, così quando andrete laggiù mentre camminate in mezzo ai grattacieli più moderni e alle enormi insegne pubblicitarie vi capiterà di notare un nero messaggero dei secoli passati
Anche un altro suono potrebbe allietare la vostra passeggiata per le vie del centro ed è quello dei grilli! Non li trovate solo nei parchi o nelle loro vicinanze ma anche nelle zone più grigie di cemento, quando mille insettini invisibili lanceranno i loro richiami, così tra i suoni del traffico della metropoli si confonderanno anche i cra cra e i cri cri di creature che vi riportano ad un tempo antico
Ps. Lo so che è difficile vederlo nella foto ma c’è…lo trovate?

mercoledì 8 ottobre 2008

Men in black

Io amo vedere l’uomo in giacca e cravatta ma in giappone si esagera!
Il vestito ufficiale dell’impiegato giapponese è sempre e comunque elegante, il casual non si usa molto, nemmeno il venerdì, e così si vedono camminare (correre) per la strada e in metropolitana le schiere dell’esercito impiegatizio omologato nella divisa scura d’ordinanza, che non risparmia neanche le donne
L’effetto visivo non è poi malvagio ma la spersonalizzazione è ai massimi livelli, e mi sono chiesta se questo contribuisce all’alienazione di cui pare siano vittime i giapponesi in età produttiva. Pare infatti che la percentuale di suicidi sia molto elevata, le ragioni vengono attribuite allo stress da lavoro appunto che si somma al profondo senso di responsabilità e di disciplina tipici di questo popolo…un mix che se non trova valvole di sfogo si rivela troppo pesante e compressivo
Un discorso a parte meritano invece i giovani, soprattutto le giovani che invece si sbizzarriscono in look discutibili…ma questo nel prossimo post!

martedì 7 ottobre 2008

Ancora film


Ok, sono già tornata, purtroppo (ho già la nostalgia) e visto che in terra del sol levante non ho potuto aggiornare molto il blog per mancanza di tempo e di mezzi (e di perizia informatica...) ho pensato di raccogliere le considerazioni e i consigli sul Giappone in modo da rianimare un po' questo blog
L'idea di parlare del viaggio con riferimenti filmici mi aggrada quindi continuo:

Smoke
Ecco, ci siamo arrivati, per i non fumatori come me è solo una pacchia, un’evoluzione naturale e dovuta di un annoso problema che finalmente ha trovato la sua soluzione perfetta…di che parlo? Dei ghetti per fumatori!
Ebbene sì, in Giappone sono avantissimo e il divieto di fumare non è solo nei locali come è ormai normale in quasi tutto l’occidente ma anche per strada, con tanto di cartelli che ad ogni piè sospinto (è il caso di dire!) ricordano agli ultimi praticanti di questo culto che il fumo è proibito o comunque sconsigliato
Dove si fuma? In appositi ghetti che sono allestiti in tutte le stazioni o fuori dai megastore in tutte le città più grandi: si tratta di angoli dedicati a questa religione con un monolite-posacenere davanti al quale tristemente si concentrano a praticare il rito i poveri tabagisti nipponici, probabilmente consapevoli di appartenere ad una specie in via di estinzione…o almeno così si spera!

The mask
Lungo le strade giapponesi è facile assistere ad una scena che per noi sarebbe del tutto innaturale ed inquietante, cioè vedere decine di persone indossare mascherine anti-contagio con tutta naturalezza
Io all’inizio pensavo che fossero solo un modo di proteggersi dallo smog, che fra l’altro non ho trovato particolarmente esagerato neanche a tokyo, mentre poi quando ho sentito una tipa che la portava tossire ripetutamente ho capito che la loro è una forma di rispetto quasi integralista della salute altrui
Infatti il culto del corpo è una delle caratteristiche principali dei giapponesi (vedi anche i famosi bagni pubblici) e da questo deriva una cura della propria salute quasi esagerata che si irradia a quella altrui
Comunque l’idea non è per niente assurda: me ad esempio è toccata una ragazza mascherata tossicchiante come vicina di posto sul volo di ritorno Osaka-Helsinki e devo dire che ho apprezzato la cosa perché beccarmi un virus e trovarmi a letto al ritorno dalle ferie non era proprio il massimo della felicità!
Oltre a queste mascherine di protezione ci sono anche altri tipi che diffondono essenze ecc ecc, se volete approfondire c’è un bel pezzo su questo blog: http://casajappo.iobloggo.com/

Cartoline dall’inferno
Ma dove sono finita? Io di solito non amo molto quei posti assurdi uguali in tutto il mondo che ci fanno capire di vivere in un mondo globalizzato e votato al commercio più becero…parlo dei negozi per turisti che in certe città hanno raggiunto parossismi ai limiti della decenza: basti pensare alle principali città italiane, ma anche Stoccolma per me è stato un vero shock: una via intera del centro storico tappezzata di negozi rigurgitanti oggetti strampalati, di norma gestiti da orientali o indiani
Insomma magari ci faccio un salto per curiosità e di solito compro le cartoline o altre piccole amenità ma non ci passo le giornate…chi me lo diceva che avrei rimpianto i negozi-trappole per turisti?
In giappone infatti non ne ho trovato uno che sia uno, ci sono sì i numerosi negozietti intorno a tutti i templi, rivelando che la loro religione è quasi più incline della cattolica alla vendita di oggetti di culto e portafortuna, ma un posto che avesse una cartolina manco a pagarlo a peso d’oro!
Così la mia ricerca che era cominciata tranquillamente si è trasformata in una vera caccia alla cartolina che si è risolta solo alla fine, all’aeroporto di osaka con me che leccavo i francobolli e scrivevo in bilico su una seggiolina della sala di attesa, con un occhio all’orologio e un altro al monitor delle partenze: una vera scena comica!

Tin cup
Lo so che nessuno se lo ricorda, è un film con Kevin Costner, mi serve per introdurre l'argomento degli sport in terra nipponica, se volete sapere altro sul film...andate su wikipedia, no?
Lo sport nazionale è il baseball e ci sono talmente tanti campi in giro che si potrebbe pensare di essere negli Stati Uniti (fra l’altro è uno sport che come la maggior parte degli italiani non ho mai capito, malgrado abbia letto tutti i fumetti di Schultz), ma anche il golf non se la cava male
Io non sono stata molto in "campagna" quindi non so dirvi se ci sono molti campi da golf veri e propri ma di sicuro ci sono un sacco di campi di prova nelle città, riconoscibili da lontano grazie alle enormi coperture di reti verdi che evitano danni da palline impazzite nelle zone circostanti
Anche i negozi dedicati sono un’infinità rispetto ad altri paesi, per non parlare della pubblicità che attinge a man bassa dai campioni di questo sport
Purtroppo non ho potuto vedere un incontro di sumo, lo sport-lotta tradizionale praticata da ragazzoni obesi che fanno una vita quasi monacale, mi sarebbe piaciuto ma in quel periodo non c’erano tornei e quindi nisba…sarà per la prossima volta
Un’altra attività agonistica molto popolare è la corsa che viene praticata anche nei centri urbani sfidando il traffico e con le pause di rito ai semafori (con il blocco del cronometro ogni volta, che stress!)..insomma il popolo giapponese mi è parso molto dedicato alla vita all’aria aperta e alle attività sportive e il risultato di questo stile di vita sano si nota perché di obesi praticamente non se ne vedono
Il tipo fisico che va per la maggiore è di corporatura normale o magra, l’altezza è ancora un po’ bassina, specie per le femmine, ma si sta alzando perché ho visto un bel po’ di ragazzi che cominciano a superare il metro e settanta: in tutto questo io con il mio 1,65 ero praticamente una stangona e questo si è rivelato un pregio non da poco al concerto che ho visto in piedi…infatti ero in una botte di ferro perché ce n’erano pochi più alti (a parte gli occidentali) e le ragazze mi facevano pena perché non vedevano un accidente! Ne avevo un paio vicino a me che mi arrivavano alla spalla (e io ripeto sono 1,65!!!) che erano assolutamente oscurate dal resto della gente, insomma in pratica avevano pagato per ascoltare un concerto senza vederlo!

domenica 5 ottobre 2008

Lost in translation


Anche stavolta mi viene in mente il titolo di un film, prima di tutto perchè era ambientato a Tokyo e poi per la cronica imbranataggine nipponica per l'inglese...insomma io che non parlo di certo un fluent english qua mi sento una vera suddita della regina! Ieri ho cercato di intavolare una conversazione semplicissima con un ragazzo che avrà avuto 20 anni al massimo e quindi ho pensato fosse fresco di studi ma mi ha guardato con occhi vuoti, come direbbe shultz, insomma una vera tragedia!!!

Tokyo è un caos organizzato, una citta moderna che offre delle sorprese nascoste e in cui il vecchio negozietto di cianfrusaglie convive con il megastore nel grattacielo ultramoderno
Allo stesso modo ci sono le ragazzinme all ultima moda, o meglio alla moda giapponese, ma si vedono ancora i kimoni girare tranquillamente per le strade

Ok adesso non ho altro tempo perche è ora di uscire a fare shopping...devo stare attenta con tutte queste tentazioni!

venerdì 3 ottobre 2008

Blade runner, Kill bill e altri film




Finalmente riesco ad entrare nel blog...sti computer giapponesi sono tremendi...intanto dovrete avere pazienza riguardo la punteggiatura perche non ho ancora capito dove sono i due punti e altre amenita, come gli accenti, come si puo notare, poi ho scoperto che per fare la chiocciola si preme il tasto delle virgolette e viceversa, non chiedetemi perche!!!!

Ok, brevemente un cenno sul viaggio in aereo, sapevo che sarebbe stato lungo ma in definitiva si e risolto piu che bene, infatti ho fatto scalo a Helsinki e ho visitato in poche ore la citta che non e male ma fa un freddo boia! Poi sull aereo per Osaka per puro caso sento il mio vicino che mi dice grazie in uno dei momenti topici del volo e cosi scopro di non essere l unica italiana a bordo! Infatti l altra vicina di posto era una giapponese di circa 20 anni molto simpatica e gentile ma non parlava inglese molto bene, come me del resto, insomma tra qualche chiacchierata in giappo-inglese, altre in italiano e qualche sonnellino arriviamo a Osaka prima di quanto credessimo.

Purtroppo le previsioni di ilmeteo.it erano vere e infatti il tempo e grigio dopo che per tutti i deserti cinesi splendeva il sole! Comunque qui ci dividiamo e comincio a scammellare alla ricerca del mio treno...in breve arrivo al mio hotel ma la receptionist in un inbglese a dir poco pessimo per una che fa ul suo mestiere mi dice che si puo entrare in camera solo alle 3...ma manca solo mezza ora! Maledetta precisione nipponica!!!!

La camera non e male, scopro subito che e fornita dell ottava meraviglia del mondo, cioe il water con la plancia di comando da space shuttle con i pulsanti per scaldare il sedile, fare il bidet, ecc ecc...che risate!

Entro poi in piena atmosfera Blade runner...qua continua a piovere leggermente e fra insegne luminose e pubblicita parlanti manca solo harrison ford che insegue i replicanti!

Il giorno dopo faccio un giro a Kyoto che e una citta orrenda se si resta nella parte moderna ma che nasconde meravigliosi templi e giardini...io la giro un po tutta e vedo le folle (nella quasi totalita di locali) che eseguono riti propiziatori come bere l acqua di una fonte, e pregano in mezzo al casino
In questo baillamme spiccano i ragazzini in divisa scolastica e a me fa un certo effetto vedere le bambine con la divisa da marinaretta perche mi ricordano la ragazzina killer pazza di Kill bill!
Alla fine pero la pioggia vince e me ne torno all hotel...sto Blade runner ha rotto!!!!
Il giorno dopo decido di vedere Osaka che non ha poi molte attrattive ma fra quest c e una torre panoramica davvero bellissima, peccato che sia un po fuori mano e infatti non c era molta gente per mia fortuna, ormai e anche uscito il sole cosi schiatto dal caldo quando vado al castello che si rivela essere molto bello da fuori ma deludente all interno, comunque anche da li si gode un bella vista di questa citta cosi moderna ma che ha ancora salde radici nel passato

La sera scatta l ora x perche arrivano i radiohead e io alle 6 sono gia li per vedere i miei idoli...sara una serata davvero fantastica, il concerto e psichedelico e "insane" come dice il mio vicino di posto, un canadese di chiare origini indiane....comunque ci passiamo due ore di perfetta goduria ascoltando i geni di oxford

La giornata successiva la dedico a Nara che anche grazie al sole risulta uno dei posti piu belli che abbia visto qui in terra nipponica...si tratta infatti di una citta con alcuni templi in un parco in cui i cervi girano liberamente perche sono messageri degli dei o qualcosa del genere, e ci sono anche bancarelle che vendono i biscotti per loro, infatti sono invadenti e vengono a vedere se hai il biscottino, a mo di cagnolini!!!

I templi sono veramente mozzafiato, in uno c e la statua del buddha piu grande del mondo e una colonna ha un buco per il quale si deve passare se si vuole andare nel nirvana...ma ci potrebbero andare solo i bimbi o i giapponesi moooolto magri perche e davvero munuscolo!
Tanto io il nirvana lo ritrovo la sera perche mi sparo un altro concerto della band che mi riserva sorpresone a non finire, canzoni vecchissime e arrangiamente quasi jazz...insomma ancora una vera pacchia, ma qui mi possono capire solo i malati come me!!!

ok, e gia ora di andare a Tokyo e cosi stamattina ho preso lo shnkanzen che mi porta veloccissimamente alla capitale e devo dire che la cosa piu bella non e tanto la velocita che non si nota piu di tanto ma il bigliettaio e la venditrice di bibite che ogni volta che escono dalla carrozza fanno l inchino!!! Mi viene da ridere pensando a quello che succederebbe in Italia se il controllore facesse le riverenze!!!

Arrivo in questa citta caotica e immensa e subito esco a vedere uno dei templi piu importanti di Tokyo, visto che e sotto casa, e trovo anche qui le scene dei fedeli che tentano di pregare con i turisti alle calcagna...complimenti per la fede!
In serata vado nel centro della vita nottiurna e trovo miliardi di persone, naturalemte soprattutto giovani, che girano come forsennati per le stradine vicino a Shibuya, una stazione della metro che e famosa per la statua di un cane che si dice abbia aspettato il suo padrone morto davanti alla metro appunto per dieci anni! povero cagnolino, adesso la suia effige e rintronata da migliaia di squilli e chiacchiericci...comunque non soffre al solitudine!
Il parallelo con New York sorge spontaneo ma devo dire che Tokyo vince alla stragrande...non ho mai visto tanto casino in vita mia e infatti dopo un po la vecchietta si stufa e se ne torna a nanna...ok, adesso e davvero tutto, o quasi, ma il resto alla prossima volta!

ciao

sabato 27 settembre 2008

La valigia sul letto...di nuovo

Questo era il cielo sopra Milano, visto la differenza con Dublino? Incredibile ma vero, in Irlanda non ha mai piovuto così intensamente...comunque in Giappone non avrò problemi, i concerti si svolgono in arene coperte, quindi stavolta lascio a casa il k-way!

Ok, solo per salutare mentre comincio a fare la valigia, come al solito sarà troppo piena perchè per quanto cerchi di portare il minimo indispensabile poi alla fine mi lascio prendere la mano e mi pare impossibile lasciare a casa quella maglia, quei jeans...insomma un po' di peso in più che potrei tranquillamente mollare come una zavorra inutile!

Ogni volta mi riprometto di seguire i consigli dei guru del viaggio che sembra facciano il giro del mondo con uno zainetto scolastico, ma a questo punto mi viene il dubbio: avranno abbastanza vestiti o gireranno per mesi con la stessa maglietta e pantaloni? O forse si fanno il bucato tutti i giorni...allora è meglio trascinare qualche chilo nella Samsonite perchè io in vacanza non ho proprio nessuna voglia nè di lavare nè (orrore!) di stirare!

Bene, un ultimo saluto prima di immergermi nell'arduo compito di scelta e invaligiamento, domani passerò quasi tutta la giornata in aereo quindi non potrò aggiornare, spero per lunedì sera di riuscire a postare le mie prime impressioni sul Giappone
Fujiama, kawasaki e origami a tutti!
Ciao
Lucia :-)

venerdì 26 settembre 2008

l'estate con la valigia






Tutto nasce circa un anno e mezzo fa: stavo cenando sul tardi e facendo zapping selvaggio sono capitata dalle parti di MTV...avendo io superato l'età dell'adolescenza da un bel pezzo (sono 43 il 9 ottobre!) di solito non seguo molto questa emittente, ma quella sera evidentemente era scritto che dovessi finire lì: vedo che c'è un "mono" su un gruppo di cui avevo sentito parlare e di cui avevo anche ascoltato qualcosa ma sempre distrattamente o comunque senza trovarci un granch'è
Stavolta mi fermo e comincio a vedere il primo video e penso: "mica male la canzone!", poi il secondo, il terzo...insomma a farla breve nel giro di mezz'ora sono innamorata dei Radiohead!
E' stata una folgorazione, un vero innamoramento, infatti se mi chiedono perchè mi piacciono rispondo come tutte le persone veramente innamorate che non lo so che cos'è, ma c'è!
Comincio a documentarmi e a collezionare i loro dischi, fra l'altro stava per uscire il loro settimo ("In Rainbows"), ragione per la quale è stato trasmesso il programma su MTV, e mi ritrovo sommersa dalla "Radioheadmania"!

Il bello è che quasi in contemporanea con il disco parte anche il tour che toccherà Europa, America e Asia e così inizio a pianificare un viaggio per vedermi la band, che mi dicono dal vivo faccia faville!
Detto fatto riesco anche a trascinare un po' di parenti e amici il 6 giugno 2008 a Dublino (Malahide per la precisione, nel parco di un castello!) per il loro primo concerto europeo, un concerto meraviglioso e una serata fantastica perchè la pioggerellina che aveva impazzato per tutto il giorno smette all'inizio del concerto e per una di quelle coincidenze che hanno del miracoloso appaiono in cielo 2 arcobaleni!
Magari un'altra volta vi farò un resoconto del bellissimo viaggio irlandese, adesso continuo a percorrere il tunnel dei Radiohead che mi porta a decidere di vederli anche a Milano il 17 giugno in arena civica (vuoi che non vada quando vengono in Italia?)
Stranamente nel paese del sole la serata è un po' più piovosa ma appena escono i maghi della pioggia naturalmente smette subito...niente arcobaleni però! Il concerto? Neanche a dirlo, bello, appassionante, vivo, perfino commovente quando tutta la folla canta in coro "Karma Police"...
Ormai come dice mia sorella ho un problema di dipendenza e seguo l'esempio di Wilde: "Resisto a tutto fuorchè alle tentazioni"!
Insomma come si sarà capito riesco a seguire la band anche a Berlino, ho deciso che visto che volevo vedere la città già da un po' approfitto e mi faccio 4 giorni a luglio con concerto compreso: Berlino è molto bella e mi intriga subito, la trovo molto interessante, cosmopolita e giovane, infatti consiglio a tutta la meglio gioventù di farci un giretto, i tedeschi sono meno crucchi di quanto credessi e la vita lassù scorre dinamica e serena;
il concerto si svolge in un parco in periferia non degradata della città...una bella location per un altro concerto memorabile: i nostri sono galvanizzati, suonano con una carica intensa e alla fine sembra che non vogliano proprio andarsene... ma purtroppo tutto scorre e mi ritrovo sulla metropolitana per il rientro in albergo
Ora si arriva alla ragione di questo blog: era da un po' che mi sfarfallava in testa l'idea di un viaggetto un po' lontanuccio, e con il solito "traino" del Radiohead tour mi sono decisa...si parte per il Giappone!
Ebbene sì, Yorke e compagni suonano a Osaka e Tokyo, e io li seguirò nel paese del sol levante: non so una parola di giapponese, conosco poco usi e costumi (so però che non è bene girare con i buchi nelle calze!), sarò a centinaia di chilometri dalla mia Venezia ma sono molto felice di intraprendere questa nuova avventura...e di vedere ancora il gruppo più importante del mondo!
Ciao e a presto, se vorrete seguirmi nel mio viaggio
Lucia :-)