venerdì 6 agosto 2010

Pfalzen


Non volevo andare in montagna, per me la montagna è un posto lontano, freddo (non fresco come piace a me, freddo!), scomodo, lontano (l’ho già detto? vabbè)
Insomma non posso dire di essere una grande estimatrice dei monti, preferisco di gran lunga i mari, come da italica manìa e non ritengo le cime innevate o pratose questo mitico luogo di pace e tranquillità nonché di immersione nella natura senza l’assillo della folla

Di eremiti spersi in mezzo ai monti non se ne trovano più, le ferrate sono autostrade in cui le compagini di vacanzieri “mordi e fuggi” ti sorpassano a destra mettendo la freccia, arrivi in cima al monte dopo una scammellata non da poco e ti trovi alle prese con un rave party tra cartacce e rifiuti

Magari esagero un pochino ma non sono così lontana dal vero: le mie ultime uscite “serie” che mi vedevano bardata con l’imbrago e il caschetto, appesa per i moschettoni a tenermi in bilico su cengie e mini-sentieri di roccia sono incasellate nei ricordi personali in un turbinìo vociante di miriadi di persone che fatalità avevano scelto lo stesso percorso, e perfino nell’unica (e credo ultima!) ascensione vera e propria ho davvero dovuto subire alcuni sorpassi da parte di cordate più allenate e svelte, nonché le rimostranze dal mio capo-cordata che non voleva subire lo smacco: davvero una situazione idilliaca di comunione con l’universo e con l’umanità!

Non so se sono state queste ultime esperienze a farmi mollare definitivamente le mie velleità montanare, più probabilmente mi sono resa conto che non era proprio uno sport per me: troppo freddo, troppa fatica e ,non ultima, troppa folla
Io amo invece la solitudine (senza esagerare) e trovo più appagante starmene in diga a crogiolarmi al sole spaparanzata sull’asciugamano in compagnia solo dei gabbiani e di qualche pantegana che non dover faticare in maniera assurda per lo scarso premio di una visuale magari oscurata dalle nuvole e soprattutto avvelenata dalla vicinanza di vacanzieri caciaroni e volgarotti

Le cime di un tempo non esistono più, il turismo di massa ha appiattito in un unico magma insulso le folle marine e quelle montanare: le stesse macchiette del galletto a caccia di galline, della squinzia in bella mostra, dei ridanciani e chiassosi grupponi di turisti intruppati nel gruppo organizzato…e via scendendo nella scala dell’umano

Un po’ snob, lo so, ma in effetti sotto la mia scorza di caciarona e volgarotta batte un cuore di single solitaria alla ricerca di luoghi dell’anima senza il fastidio di altri esemplari della stessa specie, e il mio masso in diga è uno dei luoghi in cui le mie aspirazioni non sono disattese, e dove posso contemplare la natura e il mondo attorno a me rigenerando il fisico e lo spirito


Insomma non volevo andare in montagna ma alla fine mi sono fatta convincere dalla mia amica che già da un po’ mi invitava nella sua casetta in mezzo ai monti dell’Alto Adige (o Sud Tirolo, a seconda del punto di vista) e ho ceduto per una minivacanza di 4 giorni
Per fortuna il tempo è stato meraviglioso perché a parte qualche nuvoletta e un temporale breve, ma soprattutto notturno, non abbiamo avuto nessun problema di acqua o freddo, anzi il sole picchiava e ci faceva sudare come al mare!

Le passeggiate si sono risolte per lo più con delle belle biciclettate e una salita in seggiovia più discesa a piedini perché con noi c’era pure una bimba di 4 anni che alla fine però se tanto mi dà tanto mi diventa una scalatrice professionista!

I 4 giorni sono volati all’insegna delle pedalate e dell’abbuffo, così devo dire che mi sono divertita un sacco, grazie soprattutto ai compagni di viaggio che sono delle persone fantastiche e senza alcuna velleità competitiva che trovo insopportabile in certi contesti: siamo in ferie, mica in gara!


Così tra una biciclettata e uno spritz, una radler (birra più limonata: una scoperta di questa vacanza!), e una camminata mi sono volate via le ore di questo nuovo approccio alle montagne e se non posso non ammettere che mi sono trovata benissimo e che i paesaggi erano davvero mozzafiato, poi torno ancora a ribadire che la mia vacanza ideale è un’altra…ma non si sa mai nella vita!

foto? sempre là su facebook! :-)

Nessun commento:

Posta un commento