sabato 11 ottobre 2008

Dolls













Le ragazze di questo paese si dividono in due categorie: quelle che si vestono normalmente e quelle che si adornano di orpelli in modo da apparire come delle bambole, aiutate in questo anche dalla fisionomia e dalla carnagione, accentuate da un trucco pesante
Per una occidentale la vista di queste ragazze, chiamate "lolite", risulta assolutamente sconcertante, per quanto sapessi che c’era questo "movimento" e avessi visto alcune foto devo dire che la prima volta che mi sono trovata faccia a faccia con una bambola di dimensioni umane lo shock è stato bello forte!
Girano in gruppi e si trovano soprattutto a tokyo ma ne ho viste anche a osaka, e sembra che il loro manifesto culturale sia da riferire alla rivendicazione di un’infanzia che vogliono allungare il più possibile come protesta per il ruolo che la società giapponese riserva loro una volta adulte
Infatti in Giappone il patriarcato è ancora la forma familiare più diffusa e il ruolo della donna nonostante gli studi rimane ancora quello della casalinga
La moda è in costante e vorticoso divenire, ciò che oggi va alla grande potrebbe già domani essere out, inoltre le categorie sono infinite: si parla di gothic-lolita, sweet-l., punk-l., classical-l., e chi più ne ha più ne metta
Intorno a questo movimento come di norma è nato un giro d'affari che comprende riviste specializzate in cui è possibile trovare cartamodelli per creare il proprio look, aziende che vendono tutto l'occorrente per lolitizzarsi, dalle stoffe agli accessori, e marchi di moda che sono stati eletti dalle ragazze come "fornitori ufficiali" e che naturalmente hanno esasperato le loro creazioni in modo da soddisfare i gusti decisamente fuori dall'ordinario di questa tribù
Ultimamente sono in forte ascesa le ragazze che si ispirano ai cartoni animati giapponesi, i famosi manga, così non stupitevi se trovate sailor moon camminare vicino alla stazione di shibuya, uno dei centri pulsanti delle mode giovanili della capitale
Così le donne-bambine delle metropoli si sono ritagliate un angolo di "eterna giovinezza" che le difenda dall’odiato futuro, e in cuor mio non so dare loro molto torto: che gusto c’è a crescere se la tua vita è già programmata?
Purtroppo non sono riuscita a fotografarle, anche se dicono che si mettono in posa quando provate a scattare io non ho mai avuto l’opportunità di farlo, gli incontri sono stati sempre fugaci e non mi lasciavano il tempo di agire, quindi ho postato alcune foto dal web
ps: il film che dà il titolo al post è un capolavoro di Takeshi Kitano che offre molte riflessioni sul Giappone moderno, lo consiglio caldamente anche se è molto triste

Nessun commento:

Posta un commento