domenica 24 gennaio 2010

Street Spirit


Ho già bastantemente rotto con i Radiohead, ma non ho ancora cominciato con il mio primo grande amore cioè il grandissimo genio che risponde al nome di Peter Gabriel!
Ho scoperto i Genesis in età adolescenziale e se il primo ascolto di “Selling england by the pounds” mi lasciò interdetta e non del tutto convinta poi ho cominciato ad amarli e a collezionare i loro dischi, naturalmente solo quelli del periodo petergrabrielesco, in cui il nostro militava ancora nel gruppo

Infatti mi resi conto subito che appena la mente creativa aveva abbandonato il resto della compagnia la qualità delle loro produzioni aveva iniziato a calare vertiginosamente, cosa ampiamente riconosciuta anche dallo stesso Phil Collins che ha lodevolmente e sinceramente dichiarato che i genesis del secondo tipo non hanno fatto cose memorabili
Così la mia ricerca di musica ascoltabile si diresse verso quello che avevo capito essere il vero deus ex machina del gruppo e oltre ai cd dei Genesis-PG ho cominciato a comprare anche tutti quelli di colui che mi avrebbe accompagnato come una colonna sonora ininterrotta per la gran parte degli anni verdi

Purtroppo per una serie di coincidenze e casualità oltre a problemi vari non ho mai visto un suo concerto prima del 2003, anno in cui finalmente pubblica un altro album dopo dieci anni di silenzio e finalmente viene in Italia, così riesco a sentire la sua strana voce (che adoro) dal vivo e a vedere uno spettacolo stupendo in cui il teatro si mescola allo show musicale esaltando la vena del performer più in gamba del mondo
Infatti oltre che per le canzoni immortali il mio amato è noto anche per i suoi mitici travestimenti che di volta in volta lo vedono recitare bardato da costumi fantasiosi e sotto trucchi pesanti in uno scenario di luci ma anche di macchine scenografiche geniali
In questo che è l’ultimo spettacolo (per ora) lo si può vedere all’interno di una sfera di gomma trasparente con cui riesce ad esibirsi in acrobazie non da poco, appendersi letteralmente a testa in giù e camminare sottosopra mentre canta “ Downside up” insieme alla figlia…insomma un concerto che è anche uno spettacolo sorprendente con una scena che cambia ad ogni brano

La mia sete era finalmente soddisfatta ma pochi mesi dopo nel mio primo viaggio a Londra oltre a scoprire la mia città del cuore ho avuto la fortuna di incontrarlo all’aeroporto e lui è stato disponibilissimo e carino e tutto ciò nonostante sembrassi una pazza furiosa!
Con il rischio di svenimento dietro l’angolo mi sono scapicollata per avvicinarmi prima che scappasse, ho atteso pazientemente che finisse il check-in e l’ho placcato con il blocchetto e la penna per l’autografo, inondandolo di sgrammaticate frasi in un inglese zoppicante e continaundo a ripere: “Non ci credo!!!”
Lui è stato un vero gentleman e ha soddisfatto le mie richieste di autografo+foto senza battere ciglio, anzi ha chiacchierato amabilmente con la spiritata e mi ha chiesto se il concerto mi era piaciuto appena sono riuscita a comunicargli in qualche modo incoerente e strampalato che avevo visto il suo ultimo spettacolo a Bologna: davvero una persona squisita che non se la tira per niente,anche se ne avrebbe ben donde...il bello è che aveva in braccio il figlio di 4-5 anni che per tutto il tempo mi guardava (giustamente) come si guarda una folle!!!

Il pistolotto sul genio inglese per sottolineare l’uscita a breve del suo nuovo album in cui si trovano molte cover e fra le altre anche quella di “Street Spirit”: bellissima canzone…indovinate di chi? :-)

ps: qui invece piazzo il link di una performance dal suo ultimo spettacolo
Growing up

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