martedì 28 aprile 2009

Facebook, pc e diga


Sì, lo so, o non scrivo per un sacco di tempo o scrivo anche troppo, ma io sono così in tutto, vado a ondate, finora mi sono trovata bene quindi si continua così
Nel penultimo post promettevo le foto di pasqua e pasquetta ma visto che sono già belle e pronte su facebook ho pensato che la cosa migliore è un bel link...che però non riesco a mettere (ogni tanto sto sito fa i capricci), così ecco l'indirizzo, fare copia/incolla e buona visione: http://www.facebook.com/home.php#/album.php?aid=2013573&id=1591016068

Qui si trovano tutte le foto che ho pubblicato, non sono tantissime e io non sono certo Cartier-Bresson ma mi diverto a scattare a ripetizione come ben sanno i miei amici e parenti quindi qualcosina di buono ogni tanto viene fuori, anche solo per la legge dei numeri!

Facebook è uno strumento nel quale non avrei mai creduto di fare la mia comparsa ma qualche tempo fa stimolata da un’amica ho fatto capolino e non mi ci sono trovata male…non ci vado così spesso come gli sbarbi che non hanno un cavolo da fare dalla mattina alla sera o come chi lavora in aziende in cui internet la fa da padrone ma cerco di capitarci almeno ogni paio di giorni
Per certi versi è una cosa geniale perché hai veramente contatto con tutti quelli che fai entrare nella tua cerchia di “amicizie” (termine assurdo ma questo è) e in alcuni casi ho scoperto artisti interessanti o video esilaranti, d’altro canto come per tutte le cose bisogna usarlo “cum grano salis” e quindi se non sto on-line 24 ore su 24 di certo non me ne sto su facebook a cazzeggiare dalla mattina alla sera col rischio di finire come quella nuova categoria di svitati che passano la vita davanti al pc e diradano all’estremo i contatti con il mondo reale, conosciuti con il termine di "hikikomori" (stare in disparte, isolarsi)

Il “movimento”, ma forse la parola “patologia” è più appropriata, è nato infatti naturalmente in Giappone, paese noto per la sua tecnologia avanzatissima ma anche per la poca dimestichezza dei suoi abitanti con i rapporti interpersonali e dopo esserci stata non posso che confermare il tutto
Non trovo che la cosiddetta timidezza dei giapponesi sia indice di insicurezza quanto il contrario, cioè di una elevata considerazione di sé stessi rispetto al resto del mondo ma nel contempo di un ingabbiamento entro schemi rigidissimi che fanno capo a tradizioni millenarie e ad uno stile di vita che solo da poco comincia ad aprirsi verso modalità meno “fredde”
A me che sono invece abbastanza estroversa questo piace molto, (come è risaputo gli opposti si attraggono) infatti amo il popolo inglese anche per la sua natura algida e quindi in Giappone mi pareva di visitare una succursale leggermente più freddina della amata Gran Bretagna

Tornando ai post che escono senza modalità regolari avviso già che d’ora in poi si passerà ad una certa diradazione dovuta ad una stagione che invita a uscite all’aria aperta più che all’impigrimento casalingo davanti al pc…o almeno dovrebbe!!!
Cercherò naturalmente di mantenere un certo ritmo ma non assicuro nulla: se comincia ad uscire il sole c’è la diga che mi chiama e io non so resistere!
Ciao!

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