giovedì 16 aprile 2009

Pasqua



Venerdì santo ho passato il pomeriggio a casa a fare il pasticcio e grigliare le verdure, cucinare mi diverte ma per riempire i buchi nella lavorazione mi sono accesa la tv e ho messo su rete 4 che se normalmente è da evitare come la peste nei pomeriggi ha una programmazione cinematografica interessante
Un paio di settimane fa c’era la retrospettiva del grandissimo Hitchcock e mentre stiravo ho visto “Vertigo” cioè “La donna che visse due volte”, quel pomeriggio invece c’erano due film di un attore che mi è molto simpatico e che purtroppo ultimamente si fa vedere poco a causa di una malattia che lo ha colpito molto giovane: Michael J. Fox

Tutti lo conoscono per la serie di “Ritorno al futuro” ma io mentre tagliavo le zucchine, stendevo la sfoglia e passavo il ragù mi sono vista “Il segreto del mio successo” e “Doc Hollywood”, due film carini e divertenti che mi hanno lasciato stampato il sorriso in faccia
Non parliamo di capolavori, chiaro, ma di due onesti e intelligenti prodotti della macchina cinematografica statunitense e per me è stato davvero un pomeriggio magico, con i profumini che uscivano dalle pignatte e New York e la campagna americana sullo sfondo

Fox ha iniziato presto il suo percorso di attore recitando ancora bambino in una sit-com che da noi non ha avuto grande eco ma famosissima oltreoceano (“Casa Keaton”) e presto ha bruciato le tappe del successo, arrivando ad una notorietà mondiale grazie alla geniale serie di “Ritorno al futuro”, poi la sua stella si è un po’ offuscata, ha cercato di riciclarsi in ruoli impegnati ma senza grandi soddisfazioni, poi è arrivato il parkinson a limitarlo (ha iniziato a colpirlo ad appena 30 anni, e proprio durante le riprese di “Doc Hollywood”), ma da allora cerca di combatterlo nel modo che ritiene più giusto e si impegna nel promuovere la ricerca sulle cellule staminali

Mentre guardavo i suoi film e mi divertivo pensavo a lui augurandomi che potesse vivere sereno e felice e trovare il successo anche nella lotta alla malattia, la stessa che ha limitato il precedente papa per lunghissimi anni televisivi e che quindi è ben presente a tutti nella sua strisciante evoluzione
Il parkinson potrebbe trovare una cura da ricerche che la chiesa osteggia apertamente, dimenticando le sofferenze di quelle persone che non possono permettersi una schiera di servitori (ma soprattutto servitrici) che soddisfano ogni loro desiderio, una assistenza medica che limita al minimo i disagi per il più lungo arco di tempo possibile e anche, perché no, una copertura mediatica che titilla la loro vanità
In questo il Papa e Michael sono stati fortunati ma io rispetto e ammiro più Fox che Giovanni Paolo II perché lui si batte per fare in modo che anche altri possano vivere meglio e trarre giovamento dalla sua esperienza...pensieri poco pasquali, lo so, ma a Michael J. Fox devo parecchi momenti di vero divertimento e di sana goduria, al papa solo rodimenti di fegato e sconforto

Comunque il pranzo di Pasqua è andato benissimo, e anche quello di Pasquetta…vedi foto che allegherò prossimamente, oggi basta, ciao!

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