lunedì 27 aprile 2009

Pioggia


La primavera tarda ancora ad arrivare ma la voglia di stare all’aperto è decisamente aumentata, tanto che ieri mi sono decisa e per la prima volta da quando ho ricominciato a correre sono uscita sotto una pioggia cosiddetta “battente”…termine che rende benissimo l’idea!

Infatti se finora poteva capitare che una volta uscita in una giornata coperta da nuvoloni magari iniziasse a piovere mentre me ne stavo corricchiando tranquilla, stavolta ho deliberatamente corso dall’inizio alla fine sferzata dalle gocce che cadevano abbastanza copiose
Niente di eccezionale, mi è capitato di essere sorpresa da un acquazzone una volta ed ero molto più zuppa di così, la novità sta proprio nell’atteggiamento mentale, che non si cura delle condizioni atmosferiche a prescindere e si prende la libertà di fare ciò che ha deciso nonostante le condizioni avverse

Così come raccomandava Pizzolato nella sua breve guida mi sono munita di un bel cappellino con visiera (quello che mi hanno regalato alla maratona di Venezia) che mi ha salvato dall’inconveniente più fastidioso, cioè la pioggia negli occhi che acceca anche se pioviggina soltanto e si corre a bassa velocità…e la mia non è certo una velocità da primatista!

Eccomi quindi bardata di k-way ma con le braghettine corte (ho caldo ormai) trotterellare tutta felice in mezzo all’acqua che scendeva e la sensazione di libertà che sempre la corsa mi regala era centuplicata da un mondo quasi deserto (yesss!) in cui mi muovevo come parte della natura, tra i radi gabbiani, lo sciabordìo delle onde sulla rena e lo scrosciare della pioggia
E come al solito la corsettina che avevo programmato per non più di 40 minuti si è trasformata in una corsa un po’ più corposa (1 ora) in cui mi sono anche azzardata a fare qualche esercizio tonificante che di norma evito accuratamente perché pur nella mia passione podistica resto una pigrona nell’animo e mi piace fare sempre il minimo sforzo per raggiungere il massimo risultato!

Tornata a casa grondante mi sono ritrovata a benedire la pioggia d’aprile che mi ha dato la possibilità di esplorare un mondo dai colori cupi ma affascinante e unico che di solito rimane ai margini dell’ombrello o del cappuccio e di cui seguo con lo sguardo solo la via in cui devo posare i piedi per evitare le pozzanghere
Spesso accade che non ci si accorge delle armonie di colori di queste giornate che sono meno accattivanti di quelle esaltate dallo squillante sole ma più fragili e preziose: è proprio vero che non esiste il brutto tempo, ma solo vari tipi di bel tempo!

…detto ciò comunque se viene fuori anche un po’ di sole non ci dispiace!!!

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