domenica 21 dicembre 2008

Ikea

L’altro giorno avevo una giornata di ferie e così ho organizzato una gita all’Ikea!
Sì, il termine giusto è "gita" visto che eravamo tre femmine senza alcun problema d’arredamento, solo con la voglia di vedere le novità del mobilificio/luna-park globalizzato
Le altre due mettevano piede per la prima volta nel tempio del low cost e l’impatto è stato abbastanza positivo, io ci ero già stata qualche volta o per comprare mobiletti vari o per gironzolare e prendere qualche accessorio accompagnando qualcun altro
L’Ikea ormai è stata analizzata a fondo da fior di sociologi e scrittori ma rimane pur sempre un mistero il successo che ha avuto in tutto il mondo, infatti se si pensa che in Svezia e in Europa la cosa può essere supportata da un gusto per l’arredamento abbastanza simile non si capisce come in America o in India possa ottenere gli stessi numeri sia nel budget sia nei visitatori

Si dirà che la possibilità di montare i mobili titilla il maschio che si sente alla stregua dei pionieri del west e pensa così di dare un contributo essenziale e insostituibile al menagè familiare, si penserà che il design abbastanza ricercato è l’ideale per dare alle donne l’illusione di poter scegliere tra vari modelli come in un vero mobilificio di firma
Anche la robustezza dei manufatti gioca a loro favore, senza dimenticare che effettivamente con il giochetto "pacco-piatto/porta-a-casa-con-la-tua-macchina/do-it-yourself" si paga davvero poco e con pochi euro si può davvero arredare un’appartamento senza dover buttare via tutto dopo pochi anni
Non che ci si trovi davanti a mobili che si potranno tramandare ai nipoti ma qualcosa di onestamente dignitoso e che incontra i gusti moderni senza alcun dubbio
Insomma per farla breve mi sono portata a casa questa scarpiera a cui facevo il filo da almeno un’annetto e tutta felice mi sono quasi slogata il polso a forza di avvitare viti di tutte le forme e pigliata qualche strappo alla schiena per tirare su le ante e per rimediare un mobile che non pendesse miseramente…ma se non c’era il mio folletto natalizio la cosa si sarebbe rivelata molto più dura!
Quindi ringrazio sentitamente il nipotino che un po’ rompendo le scatole (in tutti i sensi!!!) e un po’ aiutandomi sul serio ha reso possibile l’assemblamento di questa opera d’arte...grazie Stefano! :-)

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