martedì 23 marzo 2010

Il metodo antistronzi


Appena ho parlato bene del papa mi tocca sentire che la CEI emana un documento in cui dice che la chiesa “…ha agito prontamente nello scandalo della pedofilia”
Evidentemente i tempi biblici non sono quelli umani ma non esageriamo con questo rapportarsi alle sacre scritture: se mettersi in moto dopo decenni significa prontamente allora c’è molto lavoro da fare a livello di linguaggio in vaticano! In più per le prossime elezioni come al solito il bagnasco ha voluto metterci la pezzetta come si suol dire e ammonisce i cattolici a non votare chi è pro-aborto: potevano dire direttamente di votare il nano e facevano prima!

Ma lasciamo stare questo covo di reazionari senza scampo e parliamo d’altro (!): gli stronzi
Chi di noi non ha mai incontrato uno stronzo nella vita? O non lo è mai stato, preferibilmente per breve tempo?
Gli stronzi purtroppo riempiono le città e le campagne, avvelenano l’aria negli uffici, parlano dai pulpiti e dagli scranni istituzionali, ammorbando la vita di chi sta loro intorno o comunque se li deve sorbire

Il luogo deputato dello stronzo-watching è naturalmente il luogo di lavoro perché in altri posti c’è quasi sempre la possibilità di ignorarlo o comunque di allontanarsi e lasciarlo al suo destino, al lavoro invece ce lo dobbiamo sorbire e magari è pure il nostro capo, cosa più facile del mondo, quindi ce lo dobbiamo doppiamente sorbire
Badare bene che ne parlo al maschile non solo perché la nostra lingua è inferiore a quella inglese perché sessisticamente non prevede il genere neutro ma solo il maschile per i discorsi generici, ma anche perché la maggior parte degli stronzi è uomo
Non che manchino le stronze femmine, io stessa mi reputo ad un buon livello in certi casi, ma mi pregio di fare la stronza sempre rivolta verso altri stronzi, o per circostanze particolari…insomma non sono una stronza full-time ma part-time…o almeno credo! :-)

Una delle ragioni principali che mi hanno fatto lasciare il reparto precedente è la concentrazione di stronzi tra i medici, a partire dal primario che era semplicemente un pazzo furioso manipolatore bastardo che si è permesso una serie di exploit umilianti e degradanti verso tutti i suoi collaboratori: in questo devo dire che era democratico, se la prendeva sia con noi infermieri che con i medici, anche se naturalmente la bilancia pendeva sempre più dalla parte di noi parìa dell’ospedale, più deboli e quindi più facilmente impallinabili

Anche tra i medici girava qualche stronzo, per lo più temporanei ma alcuni anche a tempo pieno, e poi c’era la caposala che in quanto a stronzaggine poteva dare punti anche al primario quando aveva la giornata giusta…insomma un reparto che potenzialmente era un bel posto per lavorarci è diventato a causa di alcuni stronzi un posto invivibile
Non che io non mi sappia difendere, come dicevo la stronzaggine la so tirare fuori anch’io quando serve, infatti la mia uscita da quel posto aveva anche altre ragioni, ma devo dire che anche l’idea di passare il resto della mia vita lavorativa in un luogo così infestato non mi piaceva per niente

Ora sto in un posto in cui il livello di stronzità è assolutamente più basso e direi “fisiologico”, e per me abituata a lottare quasi ogni giorno con i tori nell’arena mi pare di ritrovarmi a toreare con una innocua mucca (come diceva il mitico Severgnini riguardo alla burocrazia in Italia e in Gran Bretagna)


Tutto ciò per presentare il libro che sto rileggendo e che è un serio pamphlet sul ruolo dello stronzo nella società e di come la tolleranza di certi comportamenti da parte delle dirigenze delle aziende non porti a nulla di buono
Lo stronzo infatti può avere altri pregi, può essere un drago nelle vendite, può avere idee geniali e apportare migliorie innovative o quant’altro e spesso a causa di ciò viene bonariamente sopportato nelle sue crisi di stronzaggine acuta ma il libretto invece fornisce le prove del fatto che una sola di queste persone ne avvelena una cerchia intorno che lavorerà invece con meno zelo quando va bene, o si butterà direttamente in malattia quando va male, causando danni ingenti all’impresa

Per tornare al mio esempio il turn-over degli infermieri di quel reparto era altissimo rispetto ad altri magari più faticosi ma in cui il lavoro era rallegrato da un clima più rilassante...si può dire che adesso quando torno in ospedale per salutare gli ex-colleghi praticamente non conosco nessuno, se ne trovo un paio è già tanto!

Sono quindi ancora più felice della mia scelta di ormai tre anni fa che mi ha aperto un mondo diverso davanti agli occhi e che mi ha restituito il piacere di andare al lavoro…quasi sempre!

Insomma se li conosci li eviti, se li conosci non ti stressano, per contrastare gli stronzi e magari usare il lato buono della vostra stronzaggine vi consiglio vivamente il libretto che sto rileggendo…perché lo rileggo? Perché gli stronzi sono ovunque e prevenire è meglio che curare! :-)

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