domenica 15 marzo 2009

Profondo rosso







L’ho già detto più volte, io amo vivere al Lido, un posto che per qualcuno potrebbe sembrare una tomba perché non offre molto riguardo a divertimenti notturni o cose del genere ma che a me invece piace anche per questo: non ero una grande appassionata di discoteche et similia neanche a 20 anni, figuriamoci a 40 (43 per la precisione…che vecia!)

Mi piace invece moltissimo il Lido perché offre una serie di luoghi in cui si può stare da soli o in compagnia senza il rumore assordante del traffico ma ascoltando il suono del mare e dei gabbiani, si può vedere il cielo diurno o le stelle senza accecarsi con le luci della città, si può fare qualche chilometro (pochi) in tranquillità senza dover per forza iscriversi in palestra e intristirsi su tapis roulant in mezzo ad altri esaltati

Così l’altro giorno visto che il tempo era tra i miei preferiti, cioè cielo nuvoloso e temperatura perfetta, mi sono messa le scarpe da corsa e via, verso la mia amata spiaggia dove sapevo che non avrei incontrato molte persone per via della minaccia di pioggia e mi pregustavo già una corsa meravigliosa con un panorama stupendo: nuvoloni alternati a spazzi di cielo azzurrissimo, il sole morente che colorava di arancione tutte le cose e accendeva di fuoco le nuvole e il mare…una meraviglia!
Nelle orecchie erano già partiti i Radiohead che al mio comando avevano attaccato con una delle canzoni preferite (Pyramid song) che accompagnava trionfalmente la mia discesa verso la riva del mare
Insomma tutto perfetto, ero al settimo cielo e ringraziavo in cuor mio il Lido e i suoi spazi quando mi si affianca un tipo che corre alla mia velocità

All’inizio lo saluto come si usa tra corridori e amen, ma poi vedo che mi parla così mi tolgo le cuffiette per sentire, il tizio chiacchiera del più e del meno e io me ne sto con la mia canzone della piramide che sfuma in mano invece che nelle orecchie
Cerco il momento in cui si allontanerà vista la mia scarsissima velocità...ma non molla, insomma mi arrendo e spengo la musica perché ho capito che la mia corsa solitaria si è trasformata in una corsa a due
Il tipo mi sembra anche simpatico e tranquillo, anche perché sennò l’avrei mollato con una scusa, e mi dispiace lasciarlo su due piedi (anche se correnti) visto che è evidente che ha una gran voglia di parlare, così me lo trascino fino alla mia meta e ritorno chiacchierando del più e del meno
Alla fine ci dividiamo e pur avendo passato un’oretta piacevole un po’ mi dispiace di non aver potuto godere di quella che il grande Battiato chiama "amata solitudine" che è una delle prerogative che amo della corsa

Chiariamoci: io adoro anche correre in compagnia, non per niente rompo le scatole a tutti gli amici e parenti per scammellare su e giù per le spiaggie dell’isola, ma quando mi programmo una corsa da sola mi piace farla davvero da sola, per godere fino in fondo delle sensazioni date dai cinque sensi in questo posto fantastico

Vabbè, ormai è andata, faccio i miei esercizi di stretching e mi gusto il cielo sempre più nero e le prime avvisaglie di pioggia: che spettacolo!
Così arrivata a casa non faccio altro che prendere la macchinetta fotografica e ri-uscire alla velocità della luce per cercare di catturare su pixel quei colori e quella magia di un tramonto tra l’inquietante e il sublime
I risultati li vedete, non ho una canon da 2000 euro quindi accontentavi!

ps: il titolo del post si riferisce naturalmente al bel film di Argento (a mio parere il migliore tra gli argentei) e al colore stupendo che come direbbe Guccini "rosseggiava la città" (o meglio la laguna), ma anche al mio conto in banca che in effetti dopo gli innumerevoli viaggi della scorsa estate langue un pochino!
Ieri sera infatti c’è stata la cena/riunione organizzativa delle ferie 2009 con parenti e amici e oggi per sicurezza ho dato un’occhiata al mio conticino che mi guardava con aria saggia e mi diceva di limitare le pretese…vabbè, la crisi colpirà anche il mio budget viaggistico per quest’anno…forse!!! :-D

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